Bruxelles, 13 dic – Il Consiglio Europeo, riunito da ieri pomeriggio a Bruxelles, ha raggiunto attorno all’una del mattino un accordo sull’obiettivo strategico della “neutralità climatica” del Continente entro il 2050, ma “constatando” che uno stato membro, la Polonia, non è in grado per ora di passare alla fase di attuazione delle misure necessarie, e che ha bisogno di più tempo, a causa della forte dipendenza della sua economia dal carbone per dare il suo consenso.

Lo hanno riferito in conferenza stampa al termine della prima giornata del vertice UE, il neo presidente del Consiglio Europeo Charles Michel e la presidente della nuova Commissione UE Ursula von der Leyen.

La Polonia, che riconosce l’obiettivo condiviso del 2050, tornerà a esprimersi sulla questione nel giugno 2020, dopo aver conosciuto nei dettagli e negli sviluppi dei prossimi mesi, la proposta del “Just Transition Fund” che la Commissione Europea presenterà in gennaio (e che riguarderà il sostegno finanziario per la riconversione ecologica alle economie e ai settori più dipendenti dai combustibili fossili) e i risultati del negoziato sul quadro di bilancio pluriennale dell’UE per il periodo 2021-2027.

L’insolito esito del Consiglio Europeo (l’accordo, per essere tale, doveva essere unanime, ma si legge nelle conclusioni del vertice che “il Consiglio europeo sostiene l’obiettivo del conseguimento della neutralità climatica nel 2050”) segna un nuovo stile più “creativo”, flessibile e disinvolto da parte del presidente Michel, rispetto al passato.

Il presidente del Consiglio Europeo ha rivendicato il risultato ricordando che ancora pochi mesi fa al vertice UE di Sibiu, in Romania a maggio, sull’obiettivo della neutralità climatica al 2020 erano d’accordo solo otto paesi su ventisette, e che a giugno gli Stati membri favorevoli erano passati a 24 (mancavano, oltre alla Polonia, anche la Repubblica Ceca e l’Ungheria, che ora si sono unite agli altri).

Von der Leyen, da parte sua, ha detto di considerare “completamente accettabile” la posizione della Polonia. Entrambi i leader europei hanno posto l’accento sul fatto che Varsavia non aderisce “per ora” all’accordo su quello che resta comunque un “accordo condiviso” per tutta l’UE.