Mariella Nava, una vita dedicata alla musica e, oggi, uno dei volti più apprezzati dal pubblico, ha iniziato a studiare pianoforte fin da bambina e ha poi proseguito gli studi di composizione tra Taranto e Roma. E così, da ragazza, si dilettava per gioco a scrivere le sue prime canzoni: un misto di pensieri, riflessioni, come quelle che prima si custodivano gelosamente nei diari e che oggi, spesso, si postano sulle pagine dei social. Saranno gli amici più cari ad accorgersi del suo talento e a consigliarle di fare ascoltare le sue prime composizioni. La vera svolta arriva quando è lei stessa a inviare una sua canzone all’attenzione di Gianni Morandi. Ed è qui che inizia la storia di Mariella Nava che, in un certo senso, si lega anche a quella di Poste Italiane, come è lei stessa a raccontarci: “Posso dire di aver iniziato la mia carriera grazie alle Poste –  ammette Mariella – infatti devo tutto a quel pacco che inviai personalmente a Gianni Morandi: dentro c’era una lettera, scritta di mio pugno, nella quale lo pregavo di ascoltare alcune mie canzoni. Gianni ne rimase colpito ed iniziò ad interessarsi alla mia musica. E da lì è partita la mia favola musicale”.

Dunque, scrivere e mandare lettere è una tua passione…
“Trovo che scrivere di proprio pugno una lettera sia un’emozione che non ha tempo. Penso alle tante lettere che si inviavano mia mamma e mio papà. Io le ho conservate tutte, gelosamente. E ancora oggi, rileggendole, è come se comprendessi i loro stati d’animo di allora, è come se ripercorressi la mia vita e quella della mia famiglia”.

Tu, Rossana Casale e Grazia Di Michele: tre donne, tre mondi musicali, tre voci, tre anime. Dalla vostra amicizia è nato un tour. E ora ecco Segnali Universali, il vostro nuovo singolo. Come è nata l’idea?
“Questo brano si può dire che sia nato già nel primo momento in cui ci siamo messe a suonare insieme. Abbiamo cercato una musica e su questa, un testo che potesse accompagnare quelle melodie. Nella nostra canzone descriviamo un universo che ci invia dei segnali d’amore che spesso tuttavia non riusciamo (o non vogliamo) cogliere. Segnali Universali è dunque la fotografia precisa delle nostre riflessioni a tre sul tempo presente. L’allarme che ci arriva dai segnali della natura e dall’istinto primordiale. L’ascolto mancato dell’universo”.

Mariella, qualche anno fa hai fondato “Suoni dall’Italia”, un laboratorio indipendente che si dedicava a quella musica che oggi non trova molti spazi e soprattutto ai giovani che meritano attenzione.
“Si, è una cosa che sentivo di dover fare. Il nostro ‘Cantautrici’, oltre a rappresentare il nome del tour che portiamo in giro per l’Italia, è anche, non a caso, un più vasto progetto attraverso il quale io, Rossana Casale e Grazia Di Michele desideriamo promuovere la musica d’autore. Io trovo che vi sia tanta buona materia. Ci sono tante voci di giovani artisti che meritano tutta la nostra attenzione e che invece, spesso, non riescono ad emergere”.

Sappiamo che per i giovani musicisti avete un’attenzione particolare
“Certamente. Sapeste quante belle voci ci sono in giro, quanti ragazzi e ragazze di talento che studiano, si applicano, si preparano con scrupolo! Noi siamo vicine a loro e spesso facciamo aprire i nostri concerti proprio a questi giovani musicisti, in modo da farli conoscere al grande pubblico”.

C’è un passo, in qualche tua canzone, nel quale si parla di lettere spedite o ricevute?
“Questa domanda mi emoziona. La canzone si chiama ‘Lettera’. In questo brano mi sono immedesimata in Rosaria Costa, vedova dell’agente Vito Schifani, uno dei poliziotti della scorta del giudice Giovanni Falcone che rimase ucciso nella strage di Capaci. È una sorta di lettera immaginaria, delle parole in musica che ancor oggi mi toccano molto”.

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