Dear You al Mambo

Alcune delle lettere che Poste Italiane ha recapitato nella sua storia sono decisamente speciali. E sono proprio queste lettere ad essere al centro di un’iniziativa, intitolata “Dear you”, promossa dal Museo d’Arte Moderna di Bologna che, insieme a Poste Italiane, ha deciso di “portare l’arte a casa”. Vere e proprie lettere dal museo saranno quelle che si vedranno recapitare i destinatari. Al loro interno, racconti brevi e poesie realizzati da artisti di caratura internazionale. L’iniziativa nasce da una riflessione sui confini e sulle potenzialità dello spazio intimo. Considerando le attuali condizioni di semi-isolamento a cui la popolazione mondiale è costretta, il progetto intende osservare l’intimità non solo come sofferta solitudine, ma come luogo di una possibile e vitale autodeterminazione.

Un’idea suggestiva
Il TG Poste ne ha parlato con Caterina Molteni, curatrice di “Dear you” presso il MAMbo, Museo d’Arte Moderna di Bologna, la quale ha spiegato da dove è nata questa suggestiva idea: “La riflessione su questo progetto – sottolinea la curatrice – è scaturita durante questo periodo di pandemia che stiamo vivendo. Inizialmente, abbiamo scelto lo strumento dell’online per lo sviluppo di questo progetto ma, a più di un anno di distanza, ci è sembrato opportuno tornare ad una fruizione più diretta (e in presenza) delle opere d’arte. Per questo motivo, la corrispondenza postale ci è sembrata la soluzione più efficace”. La dottoressa Molteni spiega anche come sono stati scelti gli artisti, poi divenuti protagonisti del progetto: “Gli artisti sono stati scelti proprio perché, nella loro ricerca personale, hanno deciso di svolgere un’attenta riflessione sul concetto di lettera. Per loro, dunque, la lettera è sempre stata considerata come un vero e proprio medium artistico, un po’ come avviene per la pittura, la scultura e tutte le altre forme d’arte”.

Sei artisti di livello internazionale
“Il progetto Dear you – aggiunge Molteni al TG Poste – ha visto la partecipazione di più di 1200 persone e, come detto, di sei prestigiosi artisti di caratura internazionale. Nei giorni scorsi è avvenuta la prima spedizione di lettere e, a breve, si procederà con la seconda. L’iniziativa si concluderà poi nel mese di giugno. Uno spazio vitale, insomma, nel quale è possibile muoversi in modo creativo e al tempo stesso mutare la propria dimensione. Il tutto grazie a quell’eccezionale strumento che è la scrittura. Intimità, amicizia, amore e fragilità sono le tematiche affrontate nelle lettere oggetto dell’iniziativa”. Concepite come poesie, brevi racconti, istruzioni per atti performativi e come dispositivi relazionali, le opere in forma di lettera dialogano con la dimensione creatrice del linguaggio, guardando alla lettura come una esperienza trasformativa. Allo stesso tempo, le artiste e gli artisti riflettono su temi di fondamentale rilevanza nella nostra contemporaneità, come la perdita di contatto fisico e le relative ripercussioni sulla vita emotiva, l’indebolimento della vita sociale condivisa, e la necessità di creare nuove strategie di relazione che vadano oltre l’esperienza digitale. Il progetto permette inoltre la comunicazione e la fruizione di opere d’arte fisiche, oltre i confini geografici nazionali, oggi fortemente regolamentati dalle restrizioni imposte dalla pandemia globale, favorendo così lo scambio di idee e di gesti di attenzione. Dear you vede la partecipazione di Hamja Ahsan (Londra, 1981), Giulia Crispiani (Ancona, 1986), Dora García (Valladolid, 1965), Allison Grimaldi Donahue (Middletown, 1984), Ingo Niermann (Bielefeld, 1969) e David Horvitz (Los Angeles, 1982).