Francesco Baccini: “Con la posta ho un rapporto saldo, le lettere aiutano a capire quando cogli nel segno”
Francesco Baccini

Eclettico, ironico, intimista e un po’ lupo solitario: è un artista a trecentosessanta gradi Francesco Baccini, il cantautore genovese di Sotto questo sole, tormentone estivo primi anni ’90 che gli diede notorietà con i Ladri di Biciclette. Oggi Francesco ritorna a scrivere per il cinema e firma la colonna sonora di “Credo in un solo padre”, film d’esordio del regista campano Luca Guardabascio. La pellicola, on demand su Chili, affronta con estrema crudezza il tema della violenza sulle donne ed è basata su fatti realmente accaduti. Francesco Baccini, oltre ad aver scritto la colonna sonora, vi partecipa anche come attore. Dalle musiche del film è estratto il suo nuovo singolo “Senza rumore”, che anticipa la pubblicazione del nuovo album, che avverrà a maggio. C’è una posta del cuore anche per Baccini: “In questi ultimi giorni – esordisce il cantautore ligure – il mio rapporto con le Poste è divenuto ancora più saldo. Sto ricevendo infatti un sacco di lettere, soprattutto da parte del pubblico femminile: mi ringraziano per come abbiamo affrontato il delicato tema della violenza domestica nel film ‘Credo in un solo Padre’. Queste lettere mi emozionano: più le leggo, più mi accorgo che abbiamo colto nel segno, portando in superficie un problema molto spesso sottaciuto”.

Se ti dico Posta, lettere, corrispondenza, cosa ti viene in mente?
“Il mio duetto con Davide Van De Sfroos: il brano Lettere da Lontano, una canzone scritta da Enzo Jannacci, era incluso nel mio album Fragile”

Curatore delle colonne sonore e attore: continui a stupirci.
“Mi è sempre piaciuto mettermi in gioco. L’artista, in un certo senso, deve sperimentare sempre cose nuove. Ed essere, se possibile, inimitabile, unico. Questo mondo dello spettacolo e della tv mi annoia profondamente. Troppi stereotipi, troppe etichette che ti appiccicano addosso. È il trionfo del gossip. Contro la vera arte”.

Qual è stata la cosa più bella che hai provato scrivendo le musiche del film e facendo l’attore?
“Già in passato mi ero cimentato nelle canzoni per il cinema. Penso al ‘Maschi contro Femmine’ di Brizzi. Ma occuparsi di una colonna sonora, è tutta un’altra storia. Un lavoro immenso, durato più di tre anni. Mi sono sentito quasi il regista occulto del film, accanto al mio amico Luca Guardabascio”.

Che personaggio interpreti in “Credo in un solo padre”?
“Sono il fratello del padre-padrone della famiglia, interpretato da un magistrale Massimo Bonetti. Colui che si ribella alla violenza cieca di quest’uomo malato e che se ne va di casa, rifiutando quel mondo. Mi sono emozionato nel girare certe scene”.

Nel 2020, durante la pandemia, hai deciso di realizzare un film partendo dalle immagini girate durante la tournée nei teatri di “Baccini canta Tenco” del 2011 e rimaste fino a poco tempo fa chiuse nel cassetto
“Si, il docufilm si intitola ‘Tu non hai capito niente’: per la prima volta si parlerà della vita, delle opere e del pensiero di Luigi, anziché della sua morte. Lui era un idealista, che pensava di cambiare il mondo. Vorrei, per la prima volta, descriverlo come era veramente: un innovatore, rivoluzionario, profondamente ironico ed allegro. Così me lo ha sempre descritto il mio amico Fabrizio De Andrè, con il quale parlavamo di Tenco fino alle 5 del mattino, a casa sua. Lui mi raccontava aneddoti incredibili”.

Di te, si può dire che non ami mai stare fermo
“È vero, lo ammetto. Pensate che sono anche approdato su TwitchTV, protagonista di alcuni programmi con ascolti record: tra questi, Farmacia Musicale Notturna, con numerosi ospiti tra colleghi, amici e attori. E poi c’è ‘Nell’Occhio del Grifone’, dedicato alla mia squadra del cuore, il Genoa”.

Ma chi è oggi, veramente, Francesco Baccini?
“Sono una persona considerata un po’ ‘scomoda’: forse perché mi discosto da ogni stereotipo. Eppure, vengo tirato dentro sempre a gossip inventati, mio malgrado. Che dire? La vita è davvero una roba strana”.