Intervista a portalettere

Una lunga esperienza lavorativa alle spalle: Tiziano, portalettere a Poste Italiane dal 1985, ha raccontato al Resto del Carlino, edizione di Ferrara, l’evoluzione del servizio, analizzando la realtà del nuovo stabilimento delle Poste a Codigoro, dove attualmente lavora.

Il centro di Codigoro

Grazie alla testimonianza del portalettere, si comprende bene come sia decollata l’attività del nuovo centro di distribuzione di Poste Italiane a Pontemaodino di Codigoro, operativo da qualche mese e che vanta una competenza sui comuni di Comacchio, Lagosanto, Goro, Mesola e Codigoro. Si tratta, così come sottolineato nell’articolo a firma di Claudio Castagnoli, di oltre 25.600 abitazioni e circa 4 mila attività produttive e commerciali da servire. Una struttura progettata e realizzata in modo funzionale al ‘Joint Delivery’, il modello di recapito introdotto recentemente sull’intero bacino territoriale del Ferrarese, il quale è in grado di garantire la consegna della corrispondenza e dei pacchi anche tutti i pomeriggi e nelle giornate di sabato.

Nessun virus può fermare Poste

Micheletti è un’inestimabile fucina di ricordi e aneddoti. Al Resto del Carlino ha raccontato di quando, durante lo scorso lockdown, consegnò a una commerciante una bolletta. Per tutta risposta, si sentì suggerire di rimanere a casa, in quanto si era in zona rossa: “Io le risposi – ha dichiarato – che non c’era coronavirus che potesse fermare il recapito di Poste”. “II nuovo centro di distribuzione è veramente all’avanguardia – ha aggiunto Micheletti nella sua intervista al Resto del Carlino – e ci permette di lavorare al meglio”.

In totale sicurezza

L’articolo ricorda come i mezzi di Poste, furgoni, auto e moto, siano molto efficienti e di come si lavori tantissimo con i pacchi provenienti dall’e-commerce. “Sono molto contento di lavorare all’interno di questo centro – ha concluso Micheletti – perché la posta e i pacchi arrivano prestissimo direttamente da Bologna, senza ulteriori passaggi. Grazie ai dispositivi di protezione che Poste ci ha messo a disposizione, siamo riusciti a svolgere il nostro lavoro, che non si è mai interrotto”.

Il rapporto con i cittadini

Il portalettere ricorda come “a causa del necessario distanziamento, erano cambiati sia i rapporti con i colleghi sia quelli con gli utenti. Giravamo per le strade, fra serrande dei negozi abbassate e cittadini rinchiusi in casa. Al nostro arrivo, erano contenti di poter finalmente scambiare due parole e ci ringraziavano, perché continuavamo a svolgere il nostro servizio”.