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Non vi è nulla di più emozionante di ricevere una cartolina spedita da Roma, magari con l’immagine di una delle inestimabili bellezze della Città Eterna. Ed anche chi è abituato a camminare ogni giorno fra i mille tesori della Capitale, ha imparato a capirlo: il miglior premio alla fatica è proprio la bellezza. Certamente è così per Alessandro, uno dei portalettere del centro storico di Roma, uno scrigno di tesori dichiarato patrimonio mondiale dell’umanità.

Un fortunato punto di vista

La storia del portalettere (che consegna la corrispondenza nel Rione Ponte) è stata raccontata dal TG Poste, lungo itinerari che assomigliano a un vero e proprio museo a cielo aperto, che si snoda tra Piazza Navona e Castel Sant’Angelo. Una vera fortuna per chi, come Alessandro, alla passione per il proprio lavoro unisce quella per la fotografia: “Il mio lavoro mi offre un punto di vista sicuramente diverso sulla città – sottolinea il portalettere al TG Poste – infatti, nonostante io sia nato e cresciuto a Roma, durante la consegna della posta riesco ancora oggi a scoprire posti sconosciuti, che magari non tutti vedono perché, come piace dire a me, il fotografo “vede” delle cose che gli altri non vedono”.

Segno di speranza

Il TG Poste descrive il viaggio di Alessandro, che parte ogni giorno dallo storico ufficio di via Marmorata (il palazzo in cui è ubicato quell’ufficio rappresenta un gioiello dell’architettura razionalista) per poi spostarsi nella sua zona di recapito, attraversando il cuore di una città finalmente ripopolata di turisti: “Mai come adesso, la bellezza di Roma è sinonimo di speranza – aggiunge Alessandro nella sua intervista al TG Poste – anche se noi di Poste Italiane, durante i giorni più duri della pandemia, abbiamo sempre lavorato, abbiamo sempre attraversato le strade del centro vuote con tutti i negozi chiusi e abbiamo avuto anche la possibilità di assistere a scenari che difficilmente in periodi normali avremmo potuto vedere”.

Dal palmare all’obiettivo

A fine giornata lavorativa, Alessandro dismette dunque il palmare e imbraccia la sua macchina fotografica, preparandosi così a trasformare i luoghi della sua vita quotidiana in cartoline di Roma dal fascino davvero immortale.

Qui il servizio del TG Poste