Alberto Angela

“Le lettere sono pezzi di vita che viaggiano”. Con queste parole il divulgatore scientifico Alberto Angela ha sottolineato come, nel corso degli anni, il servizio postale italiano abbia contribuito a portare felicità e gioia nella vita delle famiglie, specialmente nella sua: “Da bambino – racconta il conduttore, intervenuto oggi nel corso delle celebrazioni per i 160 anni di Poste Italiane -, quando mio padre era in viaggio all’estero, ricevevo delle lettere e dei pacchi da ogni luogo ed era sempre una gioia, come aprire un regalo a Natale. In passato non c’era il web, quindi una lettera o un pacco avevano un valore enorme: mi facevano sentire mio padre più vicino. Inoltre, leggendo le cartoline, mi veniva voglia di conoscere tutti questi posti”.

Gli oggetti di Poste

Insieme al divulgatore, sul parco della Nuvola dell’Eur, c’erano diversi oggetti dello scorso secolo, quali un telegrafo ed un ufficio postale militare da campo, anche se la storia del servizio postale risale a tempi ben più remoti: “fu l’imperatore Augusto a inventare il cursus publicus, una vera e propria rete postale. Le lettere, al tempo, erano in realtà delle tavolette con uno strato di cera su cui era inciso un testo, trasportate da messaggeri a cavallo”. Parlando del ruolo del telegrafo, ha ricordato come, Matilde Serao, prima donna a dirigere un quotidiano, abbia iniziato la sua carriera proprio utilizzando questo strumento.

Scrigni di emozioni e di storia

“La figura del postino ha poi ispirato, nel corso degli anni cinema e letteratura, anche se spesso la realtà è più spettacolare dell’immaginazione” ha aggiunto, prima di soffermarsi sulle foto del portalettere Vincenzo Foglio, riscoperte da Mario Dondero. Angela ha anche voluto evidenziare la bellezza di alcuni uffici postali, come quello di Piazza San Silvestro a Roma, quello di Palermo e di La Spezia “scrigni di emozioni e storia”. Parlando dell’ufficio militare da campo ha invece ricordato come, durante la Prima Guerra Mondiale, siano state scambiate “4 miliardi di lettere dal fronte”; questo oggetto ha portato anche ad una riflessione sulla brutalità della guerra da parte del conduttore televisivo, che ha voluto chiudere il suo intervento ricordando che “occuparsi della felicità di qualcuno è bello, se quel qualcuno ha perso tutto diventa necessario. Tutto obbedisce all’amore anche se le bombe provano a dimostrarci il contrario”.

Qui sopra, l’intervento di Alberto Angela ai 160 anni di Poste Italiane

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