Studio della Ue: le emissioni dell’aviazione dimezzate durante la pandemia

Il traffico negli aeroporti europei è aumentato del 15% tra il 2005 e il 2019, toccando i 9,3 milioni di voli, crollando a 5,1 milioni nel 2021, a causa della pandemia. È la fotografia scattata dal rapporto 2022 dell’Agenzia Ue per la sicurezza aerea (Aesa). Dal 2005 al 2019 i chilometri percorsi dai passeggeri sono quasi raddoppiati (+90%) e le emissioni di CO2 aumentate del 34%, circa la metà originate da voli a lungo raggio (oltre 4mila chilometri). Nello stesso periodo, i grammi di CO2 emessi per passeggero-chilometro sono diminuiti in media del 2,3% l’anno. Nel 2020, le emissioni da aviazione civile sono crollate del 50%.

Inquinamento acustico

Nel documento Linate, Fiumicino e Ciampino si segnalano nel gruppo di aeroporti più impegnati in programmi di riduzione delle emissioni. Il principale aeroporto di Roma è indicato tra quelli che dal 2018 al 2021 hanno più ridotto le inefficienze nella gestione dei voli in arrivo, indicatore che risulta stabile per Malpensa. L’inquinamento acustico è alto in tutti i 98 maggiori aeroporti europei, con livelli di rumore che spesso durante la giornata superano i 70dB. L’Oms raccomanda un massimo di 40.

Green Deal

Secondo le proiezioni al 2050, la ricetta del Green Deal per l’aviazione (impiego di carburanti alternativi e aumento dell’efficienza degli aeromobili e degli aeroporti) potrebbe ridurre le emissioni di CO2 del 69% rispetto a uno scenario senza interventi.