mara venier

Zia Mara non si chiama così per caso. Mara Venier ha dovuto salire le scale e cadere, partire e ritornare, disegnando la sua vita fuori da quella televisione che le ha regalato la popolarità come uno qualunque di noi, sempre restando alla fine la nostra compagna di scuola, la persona di successo che ci viene a trovare, scoppiando in una risata fragorosa.

Il volto di Poste Energia

Mara Venier è diventata la Regina degli ascolti e la Sovrana della Rai, adorata dal suo pubblico per tutto questo, perché non ha mai dimenticato da dove viene: «Sono come sono: istintiva, estroversa, fracassona. Ma non ho mai rinnegato la mia natura e non mi sono mai pianta addosso». Oggi non si fa mancare niente e se accendi la tv la puoi vedere sempre, tutti la cercano e tutti la vogliono, serate di gala, eventi, omaggi, passerelle, una festa di Natale per Telethon e testimonial di Poste Energia, che entra nel mercato delle utility con la sua offerta gas e luce con il suo volto, la sua voce, il suo sorriso.

Mara Venier, personaggio da record

Se devi lanciare un prodotto, una parola d’ordine, un messaggio, qualunque cosa, nessuno è meglio di lei, ultima erede di quei personaggi trasversali che solo la Rai ha avuto la forza e la capacità di creare, da Pippo Baudo a Raffaella Carrà; uomini e donne che conoscono il segreto di piacere a tutti, riuscendo a non fare invidia a nessuno. Rispetto a Raffaella, non viene identificata come una musa degli intellettuali e questo alla fine è un vantaggio nazionalpopolare. E il totem di Pippo Baudo invece lo sta per superare, battendo il suo storico record, con quattordici edizioni di “Domenica In” disseminate in trent’anni di televisione.

Iperbolica e spontanea

Tutti la cercano e tutti la vogliono, dunque. E ai suoi due milioni e mezzo di follower su Instagram racconta storie quotidiane di vita qualunque, le cene, le candeline, i nipoti, ma anche la zia senza trucco, scalza e con la tuta floscia, i capelli scarmigliati al vento mentre pulisce la terrazza sopra Campo dei Fiori, Mara che lava i vetri di casa. È la più nazionalpopolare di tutti, «ma paladina dei diritti», come ha scritto Andrea Maniz sul Foglio. «Un personaggio iperbolico però spontaneo, viscerale, empatico, “tale e quale come noi”. Mara Venier è contemporaneamente dentro e fuori dalla show-society della tv, regina dei rotocalchi ma con un alone di fiera casalinghitudine che celebra sui social». Aggrega pezzi di pubblico diversi e lontani fra loro, dalle metropoli alle piccole città, donne e uomini, poveri e ricchi, anziani e adolescenti. Il suo segreto è che è così trasversale che fai fatica a identificarla con un luogo, una radice. È veneziana e parla un romanesco di seconda generazione, un’inflessione inclusiva, non marcata, ma empatica, da cinema in bianco e nero della nostra grande commedia all’italiana. Parla come uno di noi, usa le nostre stesse esagerazioni. Il suo personaggio è il ritratto della vicina di casa, della zia fortunata che non si chiude nel suo castello, ma vuole bene a tutti, e raccoglie pezzi sparsi di antropologia nazionale che si identificano nelle caratteristiche popolari del suo pubblico, da Nord a Sud. È una zia mamma, e non a caso un team di psicologi che aveva condotto una ricerca per selezionare i genitori perfetti l’aveva scelta come madre. E le mamme, si sa, non ci lasciano mai.

Qui sopra, lo spot di Poste Energia con Mara Venier testimonial.

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