Papa Poste

Papa Francesco ha inviato il 21 dicembre 2020 una lettera di auguri a tutti i dipendenti del Gruppo Poste Italiane. Ecco il testo della missiva, letta durante l’evento “Punto su di noi: Obiettivi. Persone. Risultati” in cui i vertici di Poste hanno illustrato i risultati del 2020.

 

“In occasione delle festività, per il Santo Natale, Sua Santità Papa Francesco desidera esprimere a tutti i collaboratori di Poste Italiane un sincero e cordiale augurio di pace. Dio, che in Gesù si fa uomo e viene ad abitare in mezzo a noi, ci aiuta a riscoprire la gioia nella nostra vita, nelle famiglie, nelle case, nei luoghi di lavoro per essere a nostra volta segno di trasparenza per chi è al nostro fianco.

Gesù Bambino, che nasce in questo nostro mondo così provato e in difficoltà, aiuti ciascuno a vivere con cuore rinnovato il lavoro quotidiano e ogni personale responsabilità e diventare quotidianamente artigiani di umanità nuova. Con tali sentimenti il Sommo Pontefice, per intercessione della Beata Vergine Maria, invia a ciascun dipendente del Gruppo Poste Italiane, come pure a tutti i familiari e le persone care, la Benedizione Apostolica”.

 

L’incontro tra Papa Francesco e Poste nel 2018

Il 10 febbraio 2018, Papa Francesco ha incontrato dirigenti e personale di Poste Italiane ricevendoli in udienza, nella Sala Clementina del Palazzo Apostolico. In quell’occasione il Papa ha ricordato – riporta Agensir – come “Poste Italiane è legata in modo inscindibile alla vita e alla storia dell’Italia” e “ha contribuito in un certo senso a mantenerla unita, tenendo in contatto famiglie e luoghi lontani”. E ha sottolineato come sia importante che Poste Italiane rimanga “fedele alla vostra vocazione originaria”, quella di “essere a servizio dei cittadini” soprattutto in un contesto che tratta le persone “spesso come numeri senza volto: chi ha un numero alto è considerato e rispettato, mentre chi è ritenuto uno zero viene buttato via”. Il Papa ha anche esortato a far sì che “l’attenzione al bilancio non vada a scapito della qualità del lavoro, né comprometta quel principio di universalità nell’offerta dei servizi, realizzata attraverso la presenza capillare di Uffici postali e sportelli su tutto il territorio nazionale”. “La vicinanza alle persone che essi assicurano – ha ammonito – va mantenuta con tutte le energie necessarie, perché garantisce a tanti, in particolare ai più deboli, un punto di riferimento per le loro esigenze, e come un presidio di difesa”. Riferendosi ad alcune scelte programmatiche attuate da Poste Italiane e richiamando la Laudato sì, Francesco ha sottolineato anche che “non ci può essere un vero sviluppo che ignori la capacità della natura di rigenerarsi, o che la concepisca non come la nostra casa comune, ma come un magazzino pieno di risorse da consumare”.

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