Roma, 8 mar – La Pubblica Amministrazione dell’Italia è una componente chiave del Paese, in grado di creare valore per i cittadini e per le imprese e promuovere uno sviluppo sostenibile sia dal punto di vista sociale che ambientale ed economico. E’ quanto emerge dall’annual report 2018 di ForumPA, un documento che analizza dati, riflessioni, confronti e spunti di miglioramento in ambito di innovazione e sostenibilità all’interno delle Pubbliche Amministrazioni italiane.

L’indagine approfondisce diverse tematiche: dalla cittadinanza digitale, all’open government, al lavoro pubblico, alle politiche migliorative per città e territori, alla sicurezza informatica e perfino alla gestione documentale. Si riportano di seguito le macro aree in cui l’intero report è suddiviso.

L’Italia risulta essere un Paese attento alla trasparenza e alla fruibilità delle proprie risorse/portali all’interno delle Pubbliche Amministrazioni: l’Open Data Maturity Report colloca quest’anno l’Italia al 4° posto (4 posizioni in più dell’anno precedente) in materia di Open Data e l’indice DESI (the Digital Economy and Society Index) in materia di Open Data registra un avanzamento dal 19° all’8° posto in Europa con il ruolo chiave delle comunità territoriali. Tuttavia, è un settore che ha bisogno sempre più di implementazione e crescita, nelle politiche sia nazionali che locali.

Sono le città e i territori locali i contesti dove l’innovazione trova le condizioni più favorevoli per nuovi modelli di governance e capacità di innovazione tecnologica. Nascono in questo modo le cosiddette “Smart Sustainable, Responsive City” (città che usano tecnologie ICT in materia di sostenibilità economica, sociale e ambientale). A tale proposito, Milano rimane la città italiana più smart d’Italia secondo la classifica di ICityRate 2018 (la classifica delle città intelligenti italiane). Quest’ultimo report mostra un Paese tagliato in due, con il Sud ancora lontano dalle dinamiche del resto d’Italia, ma pronto a lavorare per riscattarsi.

Il report mostra che l’Italia è sotto la media UE per disponibilità di servizi pubblici digitali (58% contro il 63% medio europeo), ma si colloca all’ultimo posto per l’utilizzo da parte dei cittadini di tali servizi: solo il 22% degli italiani interagisce online con la PA, contro una media europea del 53%. Il sistema di pubblica identità digitale (SPID), servizio che permette di accedere, online, a tutte le pubbliche amministrazioni italiane tramite un unico nome utente ed unica password sta via via ottenendo sempre maggiori risultati: il 2018 si conclude con oltre 3 milioni di identità digitali rilasciate complessivamente dai vari provider, risultato ancora lontano dalla massa critica per il pieno dispiegamento. Anche PagoPA ha dati positivi ma migliorabili: sono 17.000 gli enti aderenti al servizio (73,8% del totale), ma meno di 14.000 quelli che hanno effettivamente concluso la procedura di attivazione. L’utilizzo di ANPR (anagrafe nazionale popolazione residente) ha superato i 1.000 Comuni, con 16 milioni di cittadini presenti in anagrafe unica. Un primo passo verso la completa digitalizzazione in unica grande anagrafe nazionale, ma ben lontano dai risultati attesi.