Roma, 10 apr – Il 47% dei siti dei comuni italiani è a rischio hacker. E’ la fotografia scattata dall’Osservatorio di Federprivacy su ben 3.000 siti dei comuni italiani.

Tra le varie non conformità ed altre carenze riscontrate, lo studio ha rivelato che 1.435 comuni italiani continuano ad utilizzare connessioni non sicure basate sul vecchio protocollo “http”, e per questo sono etichettati come “non sicuri” dai principali browser. Inoltre, 1.079 siti di comuni (36%) non rendono disponibili i dati di contatto del Responsabile della Protezione dei dati (c.d. data protection officer), figura obbligatoria per tutte le pubbliche amministrazioni.

“I risultati emersi dalla ricerca sono alquanto preoccupanti, infatti i siti web con protocolli di connessione non sicuri spianano la strada ad hacker e malintenzionati che mirano ad intercettare e carpire dati personali inviati o ricevuti tramite i form di contatto dei siti dei comuni, e l’utilizzo di queste tecnologie ormai obsolete li espone a potenziali rischi di data breach”, ha affermato il presidente di Federprivacy, Nicola Bernardi.