Roma, 22 mag – In occasione della Giornata Internazionale della Diversità Biologica, Copernicus Climate Change Service (C3S), implementato dal Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio raggio (ECMWF) a nome dell’Unione Europea, ha annunciato un progetto innovativo per aiutare a monitorare l’effetto dei cambiamenti climatici sulle diverse forme di vita attualmente esistenti sulla terra.

C3S raccoglierà informazioni dal proprio Climate Data Store e le adatterà alle esigenze specifiche delle comunità di servizi per la biodiversità e l’ecosistema. Il Sectoral Information System a sostegno della biodiversità, noto come SIS Biodiversity, fornirà nuove prove sugli impatti dei climi del passato, del presente e del futuro.

Le nuove informazioni saranno utilizzate nell’ambito del contratto biennale stipulato tra C3S e VITO, l’Istituto fiammingo per la ricerca tecnologica (Vlaamse Instelling voor Technologisch Onderzoek). Lavorando con sei partner, VITO utilizzerà i dati di C3S per lanciare una piattaforma online al servizio delle comunità di servizi per la biodiversità e l’ecosistema. I dati Vital di C3S necessari per la piattaforma includono la temperatura, le concentrazioni di ghiaccio marino, l’umidità del suolo, le correnti eoliche e altre informazioni relative al clima.

“Poiché la biodiversità subisce una crescente pressione dal cambiamento climatico, che colpisce l’habitat e la sostenibilità di numerose specie animali e vegetali così come l’efficienza del nostro ecosistema, è essenziale che vengano raccolte informazioni accurate in modo che possano essere prese misure per prevedere o prevenire l’estinzione di certe specie”, spiega Jean-Noël Thépaut, responsabile di C3S.

“La gestione di problemi come il cambiamento dell’habitat e le variazioni nei servizi ecosistemici è spesso ostacolata dalla mancanza di informazioni adeguate sul clima del passato e del futuro”, spiega Koen De Ridder, Senior Researcher e Project Leader di VITO. “Fornendo indicatori climatici personalizzati dal C3S, affronteremo questa mancanza d’informazioni a supporto delle sfide decisionali”.

La prima fase del contratto è appena iniziata e include la ricerca da parte dei potenziali utenti, attraverso consultazioni e workshop in tutto il mondo. Questi workshop determineranno quali sono le informazioni, i luoghi in cui queste sono necessarie e le tempistiche.