Roma, 30 mag – Le foreste italiane rappresentano uno straordinario patrimonio “sia per la ricchezza biologica, culturale e sociale sia occupazionale”. A metterlo in evidenza è stato Marco Bussone, presidente Uncem, Unione nazionale comuni comunità enti montani.

Si tratta di un patrimonio che occupa 11 milioni di ettari, il 36,4% della superficie nazionale, oltre 400mila persone coinvolte nel settore produttivo e servizi ambientali quali l’assorbimento del carbonio, la difesa del suolo, il contrasto del dissesto idrogeologico, la regolazione della qualità di acqua e di aria, la conservazione della biodiversità.

La valorizzazione è legata anche alla crescente attenzione per i servizi ricreativi e culturali: oltre 620.000 iscritti ad associazioni escursionistiche, cui si aggiungono anche gli escursionisti con mountain bike o a cavallo, 192 parchi avventura dislocati in tutto il territorio italiano e i 71 asili in bosco con bambini di età variabile fra 0 e 13 anni. I territori montani, alpini e appenninici, sono decisivi.

La conservazione, invece, non può prescindere dalla lotta agli incendi. Infatti, negli ultimi 4 decenni, il fuoco ha interessato un territorio di oltre 107.000 ettari, con una media dal 1980 al 2009 di 116.533 ettari/anno. Nonostante il fenomeno si riduca sensibilmente fra il 2010-2017 (-38%, con una media pari a 72.621 ha/anno) rimane preoccupante, soprattutto in alcune annate. Particolarmente critico, infatti, è stato l’anno 2017, con una superficie percorsa dalle fiamme di oltre 160.000 ettari, con circa 8.000 eventi registrati.

Per Bussone il Rapporto “è certamente prezioso e deve orientare politiche serie che partano da buone pratiche, sempre di più e sempre più efficaci. Va contrastato quello strano meccanismo per il quale l’Italia, come è stato ricordato stamani alla presentazione del Raf, è nel G7 come Paese industrializzato e avanzato. Ma rispetto alle politiche forestali, dunque per come gestisce e cosa sa di un terzo della superficie del Paese, è un Paese da quarto mondo. Invertiamo questo meccanismo. Azioniamo nuove leve politiche, economiche, sociali. Gli Enti locali montani, Uncem in testa, sono pronti a fare la loro parte”.