Roma, 31 mag – A maggio rallenta l’inflazione. Secondo le stime preliminari dell’Istat, l’indice nazionale dei prezzi al consumo ha registrato un aumento dello 0,1% su base mensile e dell’0,9% su base annua (era +1,1% del mese precedente).

“Alla base della decelerazione dell’inflazione a maggio – è il commento dell’Istituto – ci sono soprattutto fattori stagionali e di calendario nei servizi di trasporto e in quelli della filiera turistica, di segno opposto a quelli osservati in aprile. Complessivamente, mentre i prezzi dei beni mantengono la stessa dinamica di crescita del mese precedente, quelli dei servizi rallentano. In questo quadro la decelerazione dei prezzi dei carburanti contribuisce in modo specifico al rallentamento dell’inflazione”.

La decelerazione è principalmente dovuta alla dinamica dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (da +2,8% di aprile a +1,6%), dei Beni energetici non regolamentati (da +3,7% a +2,4%) e, in misura minore, dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +1,6% a +1,1%). Il lieve aumento congiunturale dell’indice generale è dovuto per lo più alla crescita dei prezzi dei Beni alimentari non lavorati (+1,8%) e dei Beni energetici non regolamentati (+0,8%), solo in parte bilanciata dal calo dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (-0,9%) e dei Servizi relativi alle comunicazioni (-0,5%).

L’inflazione è stabile per i beni (a +0,9%), mentre decelera per i servizi (da +1,3% a +0,9%); pertanto rispetto al mese di aprile il differenziale inflazionistico è nullo (da +0,4 del mese precedente).

L’inflazione acquisita per il 2019 è +0,7% per l’indice generale e +0,4% per la componente di fondo. Per i Beni alimentari, per la cura della casa e della persona l’inflazione rimane al di sotto di quella generale, pur accelerando da +0,3% a +0,5%, mentre per i prodotti ad alta frequenza d’acquisto la crescita dei prezzi, pur rimanendo stabile a +1,1%, torna al di sopra di quella riferita all’intero paniere.