Roma, 14 giu – Dal decimo posto del 2018, primo anno di partecipazione, Poste Italiane scala posizioni e si piazza al sesto dell’Integrated Governance Index 2019, l’indice che misura l’integrazione della sostenibilità nei modelli di governo aziendali riservato alle prime 100 aziende quotate, alle società che hanno redatto la dichiarazione non finanziaria nel 2018 (paniere Consob) e alle prime 50 società industriali italiane.

Poste si è inoltre classificata quinta nel focus dedicato alle risorse umane. I risultati sono stati presentati a Milano da EticaNews, in occasione della ESG Business Conference organizzata a Palazzo Giureconsulti. Nel corso dell’evento, Poste Italiane ha presentato una propria testimonianza nella tavola rotonda ESG e Risorse Umane.

“Questo risultato – ha dichiarato Matteo Del Fante, Amministratore Delegato di Poste Italiane – premia il nostro impegno nella sostenibilità ambientale, nella trasparenza, nella valorizzazione delle persone e nell’integrazione delle comunità in cui operiamo. Coniugare la responsabilità sociale con l’attenzione ai risultati economici e alla creazione di valore per gli azionisti non è solo un comportamento corretto dal punto di vista etico, ma è anche il modo migliore per garantire il successo dell’azienda, conferendo ancora più valore ai suoi elementi distintivi”.

“La costante crescita di Poste Italiane negli indici di misurazione del livello di integrazione dei principi ESG – ha dichiarato Giuseppe Lasco, Vice Direttore Generale e Responsabile Corporate Affairs di Poste Italiane – conferma che etica e trasparenza sono da sempre elementi essenziali della nostra identità aziendale: il confronto corretto, continuo e trasparente con tutti gli stakeholder è alla base della nostra idea di business. Quest’anno l’azienda ha prodotto il primo Bilancio Integrato di Gruppo, che rappresenta l’apporto che Poste Italiane è in grado di dare allo sviluppo sostenibile del Paese”.

Le tre società sul podio dell’Integrated Governance Index sono Snam (seconda nel 2018), Generali (prima nel 2018) ed Enel (terza anche nel 2018). L’area di indagine straordinaria 2019, dedicata alle relazioni tra ESG e HR, vede sul podio tre aziende a pari merito (Enel, Eni e Snam).

L’Integrated Governance Index ha registrato la partecipazione di 61 società (erano 47 nel 2018), e ha coinvolto nella compilazione 244 soggetti, arrivando a una media di quattro figure manageriali per azienda (tre nel 2018). Un risultato, quest’ultimo, migliorativo nonostante sia aumentata la complessità del questionario arrivato a circa 70 domande.

A confermare la crescita di consapevolezza sulla necessità di integrare la sostenibilità nelle strategie, tre ulteriori elementi: il punteggio medio è migliorato del 8% nell’area ordinaria dell’indagine (quella confrontabile anno su anno), per quanto alle aziende quotate; gli ESG hanno pienamente coinvolto le aree finanza delle aziende, visto che oltre l’80% (era il 50% la scorsa edizione) di CFO li ha integrati nelle proprie strategie o pensa di farlo; il 43% delle aziende (era il 24%) lega a concreti obiettivi ESG la retribuzione del management.