Roma, 23 lug – Nel contrasto alla commercializzazione di legno illegale, l’Italia si piazza al secondo posto per numero di operatori nazionali controllati. Rilevanti anche le verifiche dei Carabinieri forestali sugli importatori che sono quadruplicate: il bilancio complessivo è di 98 sanzioni amministrative e nove sanzioni penali in sei mesi di monitoraggio. Lo rende noto un comunicato di Conlegno.

Attività divulgative, corsi di formazione e una piattaforma online dedicata agli operatori della filiera del legno obbligati ad applicare la due diligence: è questa la ricetta di Conlegno, organismo di monitoraggio designato dall’UE per agevolare l’attuazione del Regolamento EUTR in Italia e contrastare la commercializzazione di legno illegale che causa di ingenti danni al patrimonio forestale mondiale e al settore economico ad esso collegato. A fornire una panoramica sull’applicazione dell’EUTR nei 31 Stati dell’Area Economica Europea (28 Stati UE, ai quali si sono volontariamente aggiunti Norvegia, Islanda e Liechtenstein) è l’ultimo rapporto dell’Environment World Conservation Monitoring Centre (WCMC) delle Nazioni Unite dal quale emerge che sono circa 20 mila gli importatori di legno e derivati in Italia. Una cifra particolarmente rilevante che pone la Penisola al secondo posto in Europa, preceduta solo dalla Germania che ne conta 25 mila e seguita dalla Francia con 14 mila, e che trova una certa corrispondenza nella distribuzione dei controlli effettivamente praticati dalle Autorità nazionali competenti per l’EUTR.

“Attualmente, circa 360 aziende italiane del settore del legno e della carta utilizzano gli strumenti di due diligence predisposti da Conlegno – spiega Angelo Mariano responsabile dell’area tecnica Legnok. Consci della particolare realtà nazionale e del grande lavoro che c’è ancora da fare per attuare pienamente la vigente normativa di contrasto al legno illegale, nel 2018 abbiamo realizzato diverse iniziative volte a migliorare l’efficacia dei servizi proposti e offerto un supporto continuo agli operatori sul corretto uso del nostro sistema di dovuta diligenza, approvato dalla Commissione europea nel 2013. Da allora abbiamo regolarmente aggiornato e migliorato il nostro strumento prioritario, cioè il portale Legnokweb, che offre agli operatori consorziati un percorso guidato nel complesso mondo della due diligence”.

Secondo i dati del rapporto WCMC, da luglio a dicembre 2018 i Carabinieri forestali hanno controllato 755 operatori che commercializzano legno nazionale, numero particolarmente elevato e secondo soltanto a quello della Lituania, applicando undici sanzioni amministrative e inoltrando nove comunicazioni di reato. L’Italia si dimostra in prima linea anche per i controlli su importatori di prodotti extra-comunitari: sono 159 gli operatori ispezionati, il quadruplo rispetto al periodo giugno-novembre dell’anno precedente; meglio del nostro Paese solo la Romania con 177 importatori controllati, seguono invece la Germania con 105 e la Polonia ferma a 41. Su questo fronte sono 62 gli operatori italiani risultati sprovvisti di un appropriato sistema di due diligence e sottoposti a ben 87 sanzioni amministrative e un procedimento di natura penale. Particolare attenzione anche per i commercianti che distribuiscono legno nazionale: su 42 controlli 33 sono risultati sprovvisti di un adeguato sistema di tracciabilità.

Il regime sanzionatorio nazionale prevede fino a un milione di euro per le inadempienze riscontrate in materia di due diligence e sanzioni penali che vanno dall’ammenda fino a 50 mila euro con possibilità di procedere al sequestro sino all’arresto con pene fino a un anno  di reclusione per chi commercializza legno illegale. Tali misure sanzionatorie risultano in linea con quelle vigenti in altri Stati membri, contraddistinti da un significativo mercato di legno e derivati, quali Regno Unito e Germania.