Milano, 24 lug – Tre miliardi di euro di ticket sanitari ma il 38% serve per acquistare i farmaci di marca. Il report dell’Osservatorio della Fondazione Gimbe (Gruppo Italiano per La Medicina Basata sulle Evidenze) ha analizzato i dati sui ticket 2018 che ammontano a quasi 50 euro pro-capite con rilevanti differenze regionali. Sono in progressiva riduzione i ticket per prestazioni specialistiche e quota fissa ricetta farmaci, in aumento quelli facoltativi per l’acquisto di farmaci di marca.

Nel 2018 le Regioni hanno incassato per i ticket 2.968 milioni (49,1 euro pro-capite), di cui 1.608 milioni (26,6 pro-capite) relativi ai farmaci e 1.359 milioni (22,5 pro-capite) per le prestazioni di specialistica ambulatoriale, incluse quelle di pronto soccorso. Nel periodo 2014-2018 l’entità complessiva della compartecipazione alla spesa sanitaria si è mantenuta relativamente stabile ma è avvenuta una sua progressiva ricomposizione. Infatti, rispetto al 2014, quando gli importi dei ticket per farmaci e prestazioni specialistiche erano sovrapponibili, nel 2018 si sono ridotti del 6,1% quelli per le prestazioni e sono aumentati quelli per i farmaci (+12%). In particolare, nell’ultimo anno i ticket sono aumentati complessivamente di 83,4 milioni (+2,9%), di cui 22,4 milioni (+1,7%) per le prestazioni specialistiche e 61 milioni (+3,9%) per i farmaci.

Dalle analisi emergono notevoli differenze regionali relative sia all’importo totale della compartecipazione alla spesa sia alla ripartizione tra farmaci e prestazioni specialistiche: in particolare, se il range della quota pro-capite totale per i ticket oscilla da 88 euro in Valle d’Aosta ai 33,7 euro in Sardegna, per i farmaci l’importo varia da 36,2 euro in Campania a 16 euro in Piemonte, mentre per le prestazioni specialistiche si passa da 64,2 euro della Valle d’Aosta a 8,5 euro della Sicilia.

Nel 2018 dei 1.608 milioni sborsati dai cittadini per il ticket sui farmaci, solo il 30% è relativo alla quota fissa per ricetta (482,6 milioni pari a 8 euro pro-capite), mentre i rimanenti 1.126,4 milioni (18,6 euro pro-capite) sono imputabili alla scarsa diffusione in Italia dei farmaci equivalenti come confermato dall’Ocse che ci colloca al penultimo posto su 27 paesi sia per valore, sia per volume del consumo dei farmaci equivalenti. In questo ambito spiccano le Regioni del Centro-Sud nelle quali si rileva una spesa per i farmaci di marca più elevata della media nazionale di 18,6 euro pro-capite. In particolare: Lazio (24,7), Sicilia (24,2) e Calabria (23,6).