Roma, 26 lug – Hanno segnato nuovi indebolimenti le aspettative di inflazione degli esperti di economia del settore privato nell’area euro. E questo sviluppo potrebbe essere stato determinante, ieri, nello spingere il Consiglio della Bce ad avviare i preparativi per un pacchetto di misure espansive da discutere a settembre.

Secondo l’ultima indagine condotta dalla stessa Bce presso analisti di imprese e banche dell’area euro, ora in media gli esperti si attendono una inflazione media all’1,3 per cento quest’anno, all’1,4 per cento il prossimo e all’1,5 per cento nel 2021. In tutti e tre i casi si tratta di un decimale di punto in meno rispetto alle previsioni di tre mesi fa.

Giù di un decimale anche la previsione di inflazione più a lungo termine, all’1,7 per cento. In questo modo le attese di inflazione degli esperti si allontanano da quello che è l’obiettivo ufficiale di stabilità dei prezzi, quantificato in un caro vita inferiore ma vicino al 2 per cento.

Ieri, al termine del consiglio Bce, il presidente Mario Draghi ha riaffermato con enfasi la determinazione del direttorio a raggiungere questi target in maniera “precisa”, ha specificato. E per questo l’istituzione ha aperto a un possibile taglio dei tassi e avviato i preparativi su un possibile nuovo programma di acquisti di titoli (Qe).

Le nuove previsioni medie dei tecnici del settore privato confermano la stima di una crescita dell’area euro all’1,2 per cento quest’anno. Sono state invece limate sempre di un decimale all1,3 per cento sul 2020. Infine sul 2021 è confermato un più 1,4 per cento.