Milano, 23 ago – Alla vigilia del vertice del G7, 32 aziende leader mondiali nel settore della moda e del tessile hanno annunciato il loro impegno su clima, biodiversità e oceani, siglando il Fashion Pact che sarà presentato ufficialmente ai capi di stato riuniti da domani a Biarritz.

Alcuni attori leader nel settore della moda e tessile uniscono così le loro forze per la prima volta inaugurando un movimento finora senza precedenti. Attualmente ne fanno parte: Adidas, Bestseller, Burberry, Capri Holdings, Carrefour, Chanel, Ermenegildo Zegna, Everybody & Everyone, Fashion3, Fung Group, Galeries Lafayette, Gap, Giorgio Armani, H&M, Hermes, Inditex, Karl Lagerfeld, Kering, La Redoute, Matchesfashion.Com, Moncler, Nike, Nordstrom, Prada, Puma, Pvh, Ralph Lauren, Ruyi, Salvatore Ferragamo, Selfridges, Stella Mccartney, Tapestry.

Nel mese di aprile, in previsione del vertice del G7, il presidente franvese Macron aveva affidato al numero uno di Kering, François-Henri Pinault, il compito di riunire e coinvolgere gli attori più importanti nel campo della moda e tessile, con la finalità di definire obiettivi concreti per ridurre l’impatto ecologico causato dal proprio settore. La coalizione include gruppi e marchi del lusso, della moda, dello sport e del lifestyle, insieme a fornitori e retailers, già coinvolti in impegni ambientali separati.

Gli obiettivi del Fashion Pact si basano sull’iniziativa Science-Based Target (SBT1), che si focalizza su tre aree principali per la salvaguardia del pianeta: arrestare il riscaldamento globale, creando e implementando un piano d’azione per azzerare le emissioni di gas serra entro il 2050, al fine di mantenere il riscaldamento globale al disotto di 1.5°C tra adesso e il 2100; ripristinare la biodiversità, raggiungendo gli obiettivi indicati dai parametri stabiliti dall’iniziativa Science-Based Target, per ristabilire gli ecosistemi naturali e proteggere le specie; proteggere gli oceani, riducendo l’impatto negativo del settore della moda sugli oceani stessi,mediante iniziative concrete, quali ad esempio la riduzione graduale della plastica monouso.