Bruxelles, 4 set – Christine Lagarde, presidente designata della Bce, ha confermato a Bruxelles, davanti al Parlamento europeo, le sue posizioni di forte continuità, in politica monetaria, rispetto al presidente uscente della Bce, Mario Draghi.

Lagarde ha parlato durante un’audizione davanti alla commissione Affari economici dell’Europarlamento, che oggi pomeriggio voterà la sua opinione sulla sua nomina. “Le sfide che giustificano l’attuale politica monetaria accomodante della Bce – ha detto – non sono scomparse; l’economia dell’Eurozona fronteggia dei rischi di breve termine, per lo più legati a fattori esterni, e l’inflazione resta persistentemente sotto l’obiettivo della Bce”.

“Perciò – ha sottolineato Lagarde – concordo con il punto di vista del Consiglio direttivo della Bce, secondo cui una politica fortemente accomodante è giustificata per un periodo prolungato di tempo, al fine di riportare l’inflazione ‘al di sotto ma vicino al 2%'”.

La presidente designata della Bce ha indicato tre principi che guideranno la sua azione, se sarà confermata dal voto del Parlamento europeo, nella plenaria di settembre a Strasburgo: “Il primo è l’impegno ad attuare il mandato della Bce stabilito dai Trattati Ue”, ovvero la stabilità dei prezzi. “Il secondo sarà l’agilità nel rispondere alle nuove sfide”, sulla falsariga di quanto ha fatto Draghi con tutti i nuovi strumenti non convenzionali messi in campo negli anni scorsi, “quando i rischi di inflazione sono scomparsi e sono stati sostituiti da quelli di deflazione”.

Il terzo principio, ha aggiunto Lagarde, sarà quello della “inclusività, che è nel mio Dna e resterà al cuore della mia leadership”. La presidente designata della Bce ha detto anche di essere favorevole a un nuovo strumento di bilancio dell’Eurozona anche per assorbire gli “shock asimmetrici” che eventualmente si verificassero in uno o più Stati membri, di sostenere una semplificazione delle regole della governance economica, ha propugnato un rafforzamento del ruolo internazionale dell’euro, e ha annunciato di voler attribuire molta importanza alla lotta al cambiamento climatico, favorendo l’orientamento “verde” degli investimenti.