Roma, 17 set – Le somme spettanti quest’anno ai Comuni per la loro partecipazione all’attività di accertamento fiscale e contributivo per l’anno 2018 ammontano a 11,4 milioni di euro, in diminuzione del 14,1% rispetto all’anno precedente. Dal 2010, anno in cui fu introdotta la norma della compartecipazione dei Comuni al contrasto all’evasione fiscale, i Comuni hanno recuperato 109 milioni di euro, frutto di oltre 110 mila segnalazioni all’Agenzia delle Entrate. Questi i dati del rapporto del Servizio Politiche Territoriali della Uil.

Lo scorso anno sono stati 393 i Comuni (il 5,1% del totale dei Comuni) che hanno partecipato con la loro attività al contrasto all’evasione a fronte dei 433 dell’anno precedente (ad esclusione di quelli ubicati in Trentino Alto Adige che hanno una loro specifica legislazione).

Tra i 393 Comuni che hanno attivato lo scorso anno l’attività di contrasto all’evasione fiscale vi sono 63 Città capoluogo di provincia. A livello di singoli comuni, il Comune di San Giovanni in Persiceto (Bo), lo scorso anno, ha recuperato 1,5 milioni di euro, migliorando la performance dell’anno precedente quando il recuperato ammontava a 635 mila euro.

Segue la Città di Torino che lo scorso anno ha incassato 821 mila euro; Genova 760 mila euro; Milano 746 mila euro; Asiago (Vi) 650 mila euro; Prato 417 mila euro; Bergamo 310 mila euro; Modena 246 mila euro; Cassina de Pecchi (Mi) 299 mila euro; Rimini 236 mila euro.

A livello regionale, l’incidenza percentuale dei Comuni che hanno attivato accertamenti sul totale degli stessi, in Emilia Romagna è del 24,9% (83 Comuni); in Toscana del 12,3% (34 Comuni); in Liguria dell’8,5% (20 Comuni); in Veneto del 6,6% (38 Comuni); in Lombardia del 6,4% (98 Comuni).