Roma, 23 set – Cresce la mobilità elettrica in Italia e inizia a produrre fatturato, occupazione e nascita di nuove imprese. Un settore che sta creando nuove opportunità di business in molte città, da nord e sud del Paese. E’ quanto emerge da un’elaborazione della Camera di Commercio di Milano-Monza-Brianza-Lodi sui dati del Registro delle imprese al secondo trimestre 2019.

Volano per aziende e occupazione. Sono numeri di tutto rispetto quelli evidenziati dallo studio: tra fabbricazione di batterie, apparecchiature elettriche per autoveicoli, impianti elettrici per alimentare auto, noleggio di veicoli leggeri e bici, la mobilità a zero emissioni e in sharing oggi in Italia vanta in tutto 15 mila imprese, 87 mila addetti e 20 miliardi di fatturato.

Le capitali alla “riscossa”. Al primo posto c’è Roma con 1.000 aziende impegnate nel settore (+3% rispetto all’anno scorso) seguita da Milano (775 imprese, +1%) e Napoli (726 realtà produttive, +4%). A seguire, nella top ten per numero di imprese, ci sono Torino ((517 aziende ma con segno negativo rispetto all’anno scorso, -1,5%), Bari (446, +1,4%), Catania (374, +7%), Salerno (335, +4%), Brescia (332, -1,8%), Bergamo (281, +1,8%) e Vicenza (265, -1,9%).

Per quanto riguarda il fatturato, a guidare la classifica ci sono ancora una volta le due grandi metropoli del Paese: al 1° posto Milano (2,6 miliardi di euro) seguita da Roma (2,1 miliardi) mentre si piazza terza Torino (2 miliardi).

Il ruolo della sharing mobility. “L’obiettivo della sostenibilità attraversa in modo trasversale tutte le azioni della Camera di commercio”, spiega Marco Accornero, componente della giunta della Camera di Commercio di Milano, Monza, Brianza, Lodi, “dai bandi di contributo per imprese che investono nella tutela dell’ambiente, all’azione di sensibilizzazione che ci vede in prima linea nel promuovere una cultura della sostenibilità”.

“Si tratta di nuove opportunità non strettamente legate solo all’elettrico”, aggiunge Accornero, “ma anche allo sharing che con suoi parchi auto sempre più a zero emissioni promuove questo cambiamento, sia da un punto di vista culturale che di incentivo a investimenti strutturali”.