Roma, 24 set – “Il Green New Deal non si realizza in un anno o due, l’importante è indirizzarsi, tutte le risorse non sono programmate per un anno ma il meccanismo incentivante è quello migliore”. Lo ha sottolineato il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, in un’intervista a SkyTg24, difendendo il meccanismo di incentivi contenuto nel DL Clima e Ambiente, portato in preconsiglio dei ministri la settimana scorsa dal Ministro dell’Ambiente, Sergio Costa.

Sulla possibilità di tassare i biglietti aerei, ipotesi che aveva scatenato polemiche, il premier Conte ha rimarcato che il Governo sta “finalizzando tutte le varie misure, le stiamo valutando. Non voglio anticipare quali saranno poi nel concreto, a domanda specifica ho detto che potremmo valutare anche questa possibilità, nulla è definito. Voglio precisare che il nostro intento non è creare nuove forme di tassazione, il sistema produttivo deve essere spinto e incentivato ad orientarsi verso un’attività produttiva ecosostenibile ed ecocompatibile, quindi il meccanismo delle penalizzazioni non è quello da me preferito”.

Il decreto, recante “misure urgenti per il contrasto dei cambiamenti climatici e la promozione dell’economia verde” – che il Governo ha intenzione di portare al CdM il più presto dopo aver risolto alcuni aspetti relativi alle coperture economiche – si compone di diversi articoli, il primo dei quali è dedicato ai trasporti, con un nuovo ecobonus stavolta per rottamare i veicoli più vecchi ed inquinanti.

Per chi vive e si muove in città dovrebbe arrivare un bonus da 2.000 euro, ottenibile con la rottamazione di vecchi veicoli inquinanti (fino alla classe Euro 4), da utilizzare per l’acquisto di abbonamenti al trasporto pubblico locale e regionale e per servizi di mobilità condivisa con mezzi elettrici/zero emissioni.

La bozza di decreto prevede poi un maxi-sconto sui saponi o alimentari sfusi, cioè privi di packaging in plastica: “Al fine di ridurre la produzione di imballaggi per i beni alimentari e prodotti detergenti, per gli anni 2020, 2021 e 2022 è riconosciuto un contributo pari al 20% del costo di acquisto di prodotti sfusi e alla spina, privi di imballaggi primari o secondari“. Lo sconto è diretto per gli acquirenti e per i venditori è sotto forma di credito di imposta, nel limite di 10 milioni l’anno.

Le spese fiscali dannose per l’ambiente (“sussidi inquinanti”)  sono contenute nell’articolo 6 della bozza di decreto e sono quelle che hanno sollevato i dubbi più forti del mondo produttivo. In pratica si punta a tagliare le agevolazioni del comparto agricolo, che incidono in particolare sui carburanti, di un 10% annuo a partire dal 2020 sino al loro progressivo annullamento entro il 2040. Le risorse che lo Stato recupererà andranno in un Fondo ad hoc al ministero dell’Economia per finanziare “innovazione, tecnologie e modelli di produzione e consumo sostenibili”.

“Sono convinto – ha rassicurato il ministro Sergio Costa – che sapremo trovare la giusta sintesi per rendere finalmente effettive tutte le misure in grado di mettere in moto il tanto auspicato Green New Deal, che comporti un radicale cambio di paradigma culturale e porti a inserire la protezione dell’ambiente nel nostro sistema costituzionale. Per farlo il decreto interverrà con misure urgenti nei settori considerati più vulnerabili ai cambiamenti climatici, con l’obiettivo di incentivare comportamenti e azioni virtuose in tempi brevi”.

“Sto leggendo di tantissime preoccupazioni da parte di alcuni settori produttivi, ma sono infondate – ha spiegato il ministro sul suo profilo Facebook. Temono tutti l’articolo 6” sulla “Riduzione dei sussidi ambientalmente dannosi” che “corrispondono a oltre 19 miliardi di euro che lo Stato paga e sono centinaia. Dobbiamo osare. E per osare dobbiamo trovare gli strumenti adatti per combattere tutti insieme. Trovate nell’articolo 6 dove c’è scritto più tasse, o agricoltura penalizzata. Gli agricoltori sono i nostri primi alleati per la tutela dell’ambiente. La proposta è di fare un taglio costante negli anni, graduale. E proprio questi settori saranno invece incentivati con sussidi ambientalmente favorevoli così che li aiutiamo a produrre tutelando l’ambiente. A costo zero. Capisco che rivoluzionare il paradigma economico e ambientale dell’Italia possa spaventare, ma nessuno resterà indietro e con le necessarie limature frutto di un confronto laico tra i ministeri riusciremo a far approvare il miglior provvedimento possibile”.