Roma, 10 ott – L’Ocse ha pubblicato la sua attesa proposta di riforma organica della tassazione sulle multinazionali, basata su un meccanismo che consentirebbe di estrarre gettito rilevante anche nei Paesi dove i giganti web non hanno una sede fisica ma registrano volumi significativi. La proposta, come spiega la stessa organizzazione con una nota, di fatto “ricollocherà” una parte di utili, e relativo diritto di tassazione sui mercati di Paesi in cui operano le multinazionali.

La proposta si basa su un meccanismo battezzato “Nexus” e “assicura che le multinazionali che svolgono attività significative in zone dove non hanno una sede fisica vengano tassate nelle relative giurisdizioni – dice l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico – tramite la creazione di nuove regole su dove vanno pagate le tasse e su quali quite di utili andrebbero tassate”.

Verrà presentato dall’Ocse agli incontri del G20 a margine delle assemblee annuali di Fondo monetario internazionale e Banca Mondiale a Washington e si basa su tre diverse proposte che erano giunte dai Paesi membri. Peraltro il progetto dell’Ocse sarà da ora aperto a una consultazioni pubblica.

“Facciamo un progresso concreto sulla sfida della tassazione nell’area del digitale e per continuare a procedere verso una soluzione basata sul consenso e sulle regole”, ha commentato il segretario generale dell’Ocse Angel Gurria. “Non riuscire a trovare un accordo per il 2020 farà crescere i rischi che i Paesi agiscano unilateralmente”.