Milano, 5 nov – A settembre il tasso annuo di inflazione nei paesi dell’area Ocse ha rallentato all’1,6% dall’1,9% di agosto, a causa principalmente della frenata dell’inflazione in Turchia scesa al 9,3% dal 15% di agosto. I prezzi dell’energia hanno continuato a scendere al -2,6% dal -1,7% di agosto, mentre l’inflazione sugli alimentari ha rallentato all’1,5% dall’1,9% di agosto.

Nel dettaglio, in Germania a settembre il tasso di inflazione è sceso all’1,2% dall’1,4% di agosto, in Francia allo 0,9% (dall’1%), in Italia allo 0,3% (da 0,4%), in Giappone allo 0,2% (da 0,3%). Stabile invece l’inflazione in Canada (1,9%) e in Gran Bretagna e Usa (1,7%).

L’inflazione annuale nel G20 – comunica l’Ocse – a settembre è scesa leggermente al 3,1% dal 3,2% di agosto. Molto elevato il dato dell’Argentina (53,5% dal 54,5%). Tra gli altri Paesi del G20 non-Ocse, in Brasile l’inflazione è in calo al 2,9% dal 3,4%, nella Federazione Russa al 4% dal 4,3%, in Sud Africa al 4,1% dal 4,3% e in Indonesia al 3,4% dal 3,5%. In Arabia Saudita i prezzi hanno continuato a scendere al -0,7% a settembre contro il -1,1% di agosto.