Roma, 6 nov – Le riserve in valuta estera complessivamente detenute dalle Banche centrali di tutto il mondo hanno raggiunto quota 11.000 miliardi di dollari a fine 2018 e i due terzi di questo enorme quantitativo è controllato dalle istituzioni delle economie emergenti, in particolare dalla Cina. Rispetto a 30 anni fa sono cresciute di ben 10 volte. E secondo uno studio della Bce, che è stato anticipato dal bollettino economico che verrà pubblicato domani, oltre al tradizionale ruolo precauzionale l’accumulo di queste riserve avviene anche per motivi “mercantilistici”: sostenere le esportazioni.

“I motivi non precauzionali, mercantilistici, come il sostegno all’export e alla competitività, hanno anch’essi giocato un ruolo importante nell’accumulazione di riserve in valuta etera da parte delle economie. Tuttavia – avverte la Bce – vi sono anche dei costi associati a queste accumulazioni, in particolare quando sono eccessive”. Per parte sua la Bce detiene 68,6 miliardi di euro in riserve valutaria. In realtà il grosso delle riserve è detenuto dalle Banche centrali nazionali dell’Eurosistema: in questo caso l’ammontare complessivo raggiunge l’equivalente di 719 miliardi di dollari.