Roma, 12 nov – La propensione all’utilizzo della carta da parte del cliente “è sensibile a incentivi monetari simili a quelli prefigurati dalla manovra (cash-back, premi, sconti, punti). Sulla base delle elasticità generalmente stimate, ci si può attendere, come effetto congiunto dei provvedimenti di incentivo previsti dal Governo, un aumento delle transazioni elettroniche dell’ordine del 10%”. A stimarlo è Luigi Federico Signorini, vicedirettore generale di Bankitalia, in audizione sulla manovra economica.

La Banca d’Italia “guarda con favore a iniziative che incentivano l’uso di strumenti innovativi, che riducono i costi delle transazioni e possono contribuire a recuperare il ritardo nella digitalizzazione dell’economia italiana. – spiega  Signorini – Il limite massimo per i trasferimenti di contante scenderà da 3 mila a 2 mila euro a metà del prossimo anno; all’inizio del 2022 tornerà ai mille euro stabiliti originariamente nel 2011. È previsto un rimborso in denaro se si acquistano beni e servizi attraverso strumenti di pagamento elettronici”.

A tal fine “viene istituito un fondo di entità piuttosto elevata (3 miliardi sia nel 2021 sia nel 2022). I dettagli sono rinviati a un successivo decreto ministeriale; ancora una volta, l’incentivo funzionerà bene se si riuscirà ad attuarlo in modo semplice e chiaro, evitando qualsiasi appesantimento burocratico per le parti coinvolte”, ha aggiunto Signorini.

Prudenzialmente, il Governo “non ipotizza che questo incentivo determini alcuna emersione di base imponibile negli anni di programmazione. È però plausibile che nel medio periodo esso possa contribuire a ridurre la propensione a evadere. Alcuni recenti studi empirici mettono in luce l’esistenza di una relazione negativa tra l’evasione e la quota delle transazioni effettuate con moneta elettronica”, continua Signorini.

Favorire il ricorso ai mezzi di pagamento più moderni, secondo il vicedirettore della Banca d’Italia “è utile anche per altri motivi. L’uso del contante comporta costi non trascurabili per la produzione, distribuzione, custodia delle banconote e aumenta i rischi per la sicurezza e quelli connessi con la contraffazione. In Italia la diffusione dei pagamenti elettronici resta piuttosto bassa. Il valore complessivo delle transazioni oggi regolate con carta di pagamento al punto vendita fisico è pari a poco più del 30% – come in Spagna – a fronte di oltre il 70% in Francia e di circa il 45% in Germania. La quota di pagamenti in contante effettuati presso i punti vendita varia a seconda delle categorie merceologiche ed è negativamente correlata all’ammontare delle commissioni e all’importo medio della transazione”.