Roma, 18 nov – Sono più di 15mila le opportunità offerte dalle agenzie per il lavoro relative alle attività per il periodo natalizio. Accanto ai settori tipicamente interessati da un picco di assunzioni legato alle festività (grande distribuzione, moda, lusso, turismo e food) si registra una rapida crescita della domanda di specialisti della creazione di contenuti digitali e oggetti legati all’Industria 4.0. E’ quanto emerge da uno studio di Assolavoro, l’associazione delle agenzie per il lavoro.

Nella Gdo, in particolare, si registra un elevato livello di richieste per magazzinieri, inventaristi, scaffalisti e addetti al confezionamento oltreché banconisti esperti per i reparti di pescheria e macelleria, addetti alla cassa e all’assistenza clienti. In crescita la richiesta per commessi esperti di videogiochi e console. In vista del picco per le vacanze invernali si registra un boom di richieste anche per le professioni legate al turismo. Oltre alle figure classiche di questo settore quali animatori, personale alberghiero e personale di terra e di volo per le compagnie aeree sono ricercate professionalità attinenti alla creazione e all’assistenza sui pacchetti viaggi come addetti alle agenzie di viaggio e customer services.

Il settore dell’alta moda e del lusso offre numerose opportunità soprattutto per store manager, hostess e sales assistant. Per questo tipo di figure è necessario conoscere le lingue straniere, principalmente inglese, russo, arabo, cinese e possedere delle ottime capacità relazionali e di customer experience. Il periodo natalizio è legato indissolubilmente alle figure di Babbo Natale e dei suoi aiutanti. Centri commerciali, catene di negozi e anche i singoli punti vendita ricercano personale che possa intrattenere grandi e bambini, ricreando la tipica atmosfera natalizia. Per rivestire i ruoli di Santa Claus e dei suoi aiutanti elfi è necessaria una predisposizione al rapporto col pubblico e al contatto umano, pazienza, fantasia, ottime doti comunicative ed empatiche.

E prosegue anche per Natale la crescita della domanda di figure professionali legate al mondo digitale e 4.0. Tra le richieste si distinguono quelle per narrowcaster, ovvero esperti nel campo della comunicazione prettamente digitale, specializzati nella creazione e distribuzione di contenuti personalizzati e di maker, coloro che attraverso un sapiente mix di conoscenze tecnologiche, ingegno e fantasia riescono a produrre degli oggetti di nuova concezione o a ricreare pezzi di ricambio per vecchi manufatti non più in produzione, utilizzando apparecchiature di precisione e macchine a controllo numerico. I contratti di somministrazione stipulati con una agenzia per il lavoro prevedono per il lavoratore stessi diritti, stesse tutele e stessa retribuzione di coloro che sono occupati alle dirette dipendenze dell’azienda presso cui si svolge l’attività. I contratti collegati al periodo natalizio hanno una durata solitamente compresa entro i tre mesi, ma rappresentano l’occasione per fare le prime esperienze o per migliorare la propria condizione di lavoro, oltre che per avviare percorsi verso la stabilizzazione.

Solitamente si richiede disponibilità a lavorare su turni e nei giorni festivi, flessibilità negli orari, buona conoscenza di almeno una lingua straniera. Le persone che, nel corso del 2018, hanno avuto accesso attraverso le agenzie ad almeno un contratto di lavoro dipendente, con la retribuzione prevista dal contratto nazionale e tutte le tutele garantite dalla legge, risultano 800mila mentre la media mensile dei lavoratori impiegati in somministrazione è pari a 430mila. La metà dei lavoratori somministrati ha meno di 34 anni e solo nel 2017 ben 100mila giovani sono entrati per la prima volta nel mercato del lavoro tramite un’agenzia.

La somministrazione si configura come la migliore porta di ingresso verso l’occupazione stabile: a 12 mesi di distanza dall’ingresso nel mercato del lavoro accede a un’occupazione stabile il 18,1% dei giovani somministrati, contro il 13,6% dei giovani assunti per la prima volta con un contratto a termine alle dirette dipendenze dell’azienda. Il tasso di stabilizzazione risulta più basso per le altre forme di lavoro come il contratto intermittente (8,8%) e le collaborazioni (8,6%).