Roma, 21 nov – Nei primi nove mesi dell’anno c’è stato un netto aumento delle trasformazioni dei rapporti di lavoro da tempo determinato a tempo indeterminato, passate da 359 mila a 537 mila (+178 mila, in crescita del 49,4%). E’ quanto rileva l’osservatorio sul precariato dell’Inps. In aumento risultano anche le conferme di rapporti di apprendistato giunti alla conclusione del periodo formativo (+11 mila con un incremento del 23,2%).

Complessivamente le assunzioni, riferite ai soli datori di lavoro privati, nel periodo gennaio-settembre sono state 5.527.000. Rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente la crescita ha riguardato i contratti a tempo indeterminato, di apprendistato, stagionali e intermittenti. Risultano invece in diminuzione i contratti a tempo determinato e quelli in somministrazione.

Le cessazioni sono state 4.950.000, in diminuzione rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. La riduzione ha riguardato le cessazioni di contratti in somministrazione e di rapporti a termine. In crescita sono invece le cessazioni di rapporti con contratto intermittente, stagionale, di apprendistato e a tempo indeterminato.

Le imprese con oltre 15 dipendenti, rileva l’Inps, presentano in tutti e tre i trimestri dell’anno una contrazione delle assunzioni, mentre quelle fino a 15 dipendenti risultano sostanzialmente stabili nel primo e secondo trimestre e in calo nel terzo. Quanto ai motivi di cessazione, in tutti i trimestri del 2019, rispetto allo stesso periodo del 2018 si registra una contrazione sia dei licenziamenti per motivi economici che delle conclusioni per fine termine. Risultano invece in crescita le dimissioni.

L’istituto di previdenza segnala che nei primi nove mesi su un totale di 1.861.000 nuovi rapporti a tempo indeterminato (incluso l’apprendistato), attivati sia con assunzioni che con trasformazioni da rapporti a termine, i nuovi rapporti agevolati risultano pari a 452 mila (circa il 24%), di cui 73 mila dovuti all’esonero strutturale giovani under 35 previsto dalla legge di stabilità 2018.

Il saldo annualizzato (la differenza tra assunzioni e cessazioni negli ultimi dodici mesi) risulta positivo e pari a +316 mila. Si conferma l’inversione di tendenza, già segnalata fin dagli inizi del 2018, tra l’andamento dei rapporti di lavoro a tempo indeterminato e quello dei rapporti a tempo determinato. In particolare, mentre il saldo annualizzato dei rapporti di lavoro a tempo indeterminato è passato da +33 mila a +378 mila, quello dei rapporti a tempo determinato è passato da +178 mila a -19 mila.

Permangono positivi i saldi annualizzati delle altre tipologie di rapporti rilevati, ad eccezione dei rapporti in somministrazione che a settembre hanno evidenziato un saldo annualizzato pari a -13 mila. La consistenza dei lavoratori impiegati con contratti di prestazione occasionale, a settembre si attesta intorno alle 19 mila unità (pressoché stabile rispetto allo stesso mese del 2018). L’importo medio mensile lordo della loro remunerazione effettiva risulta pari a 221 euro. Per quanto attiene ai lavoratori pagati con i titoli del libretto famiglia, a settembre risultano circa 8 mila, in lieve crescita rispetto a settembre 2018. L’importo medio mensile lordo della loro remunerazione effettiva risulta pari a 174 euro.