Roma, 26 nov – Un bicchiere di latte al giorno riduce del 25% il rischio di morte per malattie cardiovascolari o tumori. È questo il risultato di uno studio sull’associazione tra prodotti lattiero-caseari e mortalità condotto da alcuni ricercatori italiani pubblicato sulla rivista The American Journal of Clinical Nutrition[1] che è stato presentato dai ricercatori dall’Agro-Food Lab dell’Università degli Studi di Brescia nel corso di una iniziativa organizzata a Brescia da una cooperativa aderente a Confcooperative, la AOP Latte Italia.

Secondo i dati riportati dallo studio condotto su 45.009 partecipanti, dopo una mediana di tempo di 14,9 anni – durante i quali si sono registrati un totale di 2468 decessi (59% per cancro e 19% per malattia cardiovascolare), non è stata trovata alcuna associazione significativa tra il consumo dei prodotti lattiero-caseari e la mortalità. Non solo: è stata riscontrata una riduzione del 25% del rischio di mortalità per tutte le cause, con l’assunzione di latte da 160 a 120 grammi al giorno. Nessuna differenza è stata trovata scomponendo il consumo di latte tra intero e scremato.

“La ricerca presentata oggi – commenta Giovanni Guarneri, Coordinatore settore lattiero-caseario di Alleanza Cooperative Agroalimentari – contiene un messaggio rassicurante in merito all’impatto sulla salute derivante dal consumo di latte e latticini. Un consumo che negli ultimi anni è in calo, in Italia e non solo, e che noi intendiamo rilanciare puntando su una campagna di comunicazione interamente finanziata dalle nostre stesse cooperative dal titolo Verde latte rosso. La campagna, lanciata qualche mese fa, sta veicolando sul web (www.verdelatterosso.it) e sui canali social messaggi e contenuti per comunicare il valore economico, sociale ed ambientale delle migliaia di aziende che dal nord al sud del Paese si impegnano per produrre latte e formaggi di assoluta qualità, che esportiamo con successo in tutto il mondo”.

Il settore lattiero-caseario di Alleanza cooperative rappresenta più di 600 cooperative, a cui aderiscono circa 17.000 stalle che producono oltre il 63% della materia prima nazionale per un valore economico di 7 miliardi di euro, pari al 50% del fatturato nazionale del comparto.