Poste Italiane è risultata in testa alla classifica dell’Integrated Governance Index 2020, un indice che misura il grado di integrazione delle politiche di sostenibilità nelle strategie delle aziende. L’Azienda è risultata al primo posto anche nella nuova area di indagine introdotta quest’anno, denominata “ESG Digital Governance” e relativa all’applicazione di sistemi e piattaforme digitali nella gestione dei dati ESG. All’interno della tavola rotonda organizzata in occasione della diffusione della graduatoria, è intervenuto Marcello Grosso, Responsabile Governo dei Rischi di Gruppo Poste Italiane, che ha commentato il primo posto dell’Azienda, parlando di pratiche di integrazione ESG nella governance. “Siamo orgogliosi di questo risultato – ha esordito Grosso – che premia il percorso che la nostra Azienda ha condotto negli anni. Si deve parlare di percorso, perché una governance solida si costruisce solo con una visione e una strategia di lungo periodo, con determinazione e con il commitment del vertice aziendale per il raggiungimento degli obiettivi”.

Il ruolo degli stakeholder e la reputazione
Per una Azienda grande come Poste è “fondamentale il commitment del vertice, perché dà impulso a tutte le iniziative messe in campo” ha aggiunto Grosso, prima di soffermarsi sul ruolo degli stakeholder: “In un’azienda sul mercato, lo stakeholder è un elemento fondamentale, perché è presso gli stakeholder che si deve affermare la reputazione, il loro coinvolgimento è necessario. La reputazione è il discrimine per il successo sostenibile di un’azienda e si costruisce anch’essa passo dopo passo, soprattutto acquisendo la fiducia degli stakeholder. Che non sono solo i clienti: nel nostro caso i dipendenti sono il nostro principale stakeholder interno, avere la loro fiducia e garantire ai dipendenti una qualità di lavoro adeguata è un elemento importante. Lo stesso vale per tutti gli altri stakeholder che concorrono alla costruzione della reputazione, un tema che deve essere messo al centro di tutte le analisi”.

La rendicontazione degli obiettivi
Il questionario Integrated Governance Index 2020 faceva riferimento alle modalità di rendicontazione degli obiettivi: “Anche qui – spiega il Responsabile Governo dei Rischi di Gruppo di Poste – la scelta della nostra Azienda è stata di adottare un report integrato, con l’obiettivo di fornire una rappresentazione chiara di tutte le nostre attività svolte e gli obiettivi prefissati. E qui mi ricollego al tema della integrazione degli obiettivi ESG nel piano industriale, anche esso oggetto di analisi. Ritengo sia fondamentale, poiché gli obiettivi ESG concorrono al successo di un piano industriale. Parallelamente agli obiettivi finanziari, vengono definiti obiettivi di natura non finanziaria collegati ai temi materiali emersi dallo stakeholder engagement. Ritengo quindi che porre gli stakeholder al centro sia un passaggio fondamentale perché è questo il purpose che dobbiamo adottare: abbiamo cercato di declinare questo concetto in modo più evoluto, definendo gli impatti che la nostra attività ha sia sul territorio sia su tutti i settori nei quali interagisce”.

Il comitato di sostenibilità e la trasparenza
Un altro tema affrontato nella conferenza plenaria è stato il comitato di sostenibilità: “La nostra azienda – prosegue Grosso – ha fatto una scelta netta, fino allo scorso anno era all’interno della funzione di Gestione Controlli e Rischi poi, in ragione dell’importanza delle tematiche di sostenibilità, si è definito con il rinnovo del cda un nuovo comitato ad hoc solo sulla sostenibilità. Ciò perché riteniamo che i temi ESG siano al centro di ogni ragionamento e per avere quindi maggior coinvolgimento del CdA. Infine, l’ultimo tema è quello della remunerazione: trovo importante che vi siano obiettivi ESG che entrino a pieno titolo nella remunerazione variabile sia breve che lungo periodo, come sinonimo di trasparenza verso il mercato. La trasparenza non deve essere solo enunciata, ma anche dimostrata nei fatti: definire obiettivi e impegnarsi a traguardarli è un aspetto importante”.