Il grado di diffusione in Regioni e province autonome delle piattaforme abilitanti Spid, PagoPA, NoiPA e ANPR, infrastrutture immateriali essenziali al processo di digitalizzazione dei servizi pubblici, risulta “buono” secondo l’indagine della Sezione delle autonomie della Corte dei Conti sullo stato di attuazione del piano triennale per l’informatica 2017-2019 negli enti territoriali.

Conferme e sorprese
Sviluppo delle reti per la connettività veloce e ultraveloce, cloud computing, piattaforme abilitanti, dal lato dell’offerta, e crescita delle identità digitali Spid e delle competenze digitali degli utenti, dal lato della domanda, sono le precondizioni necessarie per sviluppare un mercato unico digitale europeo dei servizi delle pubbliche amministrazioni, sulle quali il questionario rivela innanzitutto l’esistenza di un netto digital divide tra gli enti territoriali, che si distribuisce secondo fattori sia geografici che “dimensionali”. Ne deriva che se le Regioni/Province autonome, le Province e le Città metropolitane conseguono, nella maggioranza dei casi, gli obiettivi del Piano Triennale 2017-2019, registrando valori superiori alla media, prevalentemente, nei distretti economicamente più sviluppati del Paese, quali il Centro-Nord, e in particolare l’area del Nord-Est, gli enti locali (che il questionario della Corte dei Conti suddivide in sette fasce di popolazione), a causa della diffusa frammentazione in comunità di piccole dimensioni (il 93% delle quali è costituita da collettività con popolazione inferiore a 20.000 abitanti), esprimono un grado di attuazione degli obiettivi del Piano Triennale per l’Informatica, mediamente molto basso, proprio nelle prime quattro fasce di Comuni. Non sono rare, tuttavia, le eccezioni, visto che diversi Comuni di piccole dimensioni, o collocati nel Sud o nelle Isole, su singoli obiettivi del Piano Triennale per l’Informatica, hanno conseguito risultati migliori di altri enti di maggiori dimensioni o collocati nelle aree economicamente più sviluppate del Paese.