A Bologna c’è una struttura dedicata ai “colli anomali”, una struttura che ogni giorno movimenta circa 40.000 spedizioni che non si vogliono più perché, ad esempio, sono arrivate tardi o perché il cliente ha sbagliato la misura delle scarpe che gli piacevano tanto. Una struttura che restituisce i resi ai grandi clienti e-commerce e che rientra in quel circolo virtuoso il cui scopo finale è soddisfare le richieste di sostituzione o di rimborso in maniera più celere. Il responsabile dell’Hub Resi di Bologna racconta: “Quando parliamo del nostro lavoro, quando dobbiamo spiegarlo, quando dobbiamo pubblicizzarlo siamo abituati a farlo parlando sempre di Hub Smistamento e di tutti i grandi e piccoli clienti che ci scelgono per la consegna dei loro pacchi. Citiamo sempre i numeri che ci rendono fieri di lavorare per una realtà come Poste Italiane e di come l’azienda investa in quella tecnologia che ci permette di trattare giornalmente almeno 250.000 spedizioni. Molti però non conoscono il circuito di ritorno di questi pacchi. Quasi contemporaneamente alla nascita del nuovo Hub – spiega – è stata creata una nuova struttura ad hoc comprendente il network e il personale, atta a facilitare il ritorno al mittente dei pacchi e addestrata alla gestione dei colli anomali”.

La soddisfazione del cliente
L’Hub Resi di Bologna impiega una squadra formata da quasi 40 persone “che ogni giorno non solo smistano i resi dei grandi e piccoli clienti – prosegue il responsabile – ma che si occupano delle spedizioni cosiddette anomale poiché con l’imballo rotto e che vanno rimpacchettate per procedere comunque alla consegna, gestiscono le spedizioni anonime cercando di risalire, soprattutto grazie alla lunga esperienza sul campo, ai possibili clienti mittente e\o destinatario, che si prodigano spesso alla ricerca di quei pacchi che per casualità hanno perso la lettera di vettura. Colli anonimi che vengono trattati come da procedura per essere individuati in caso di richieste da parte della nostra assistenza clienti”. Innegabile la soddisfazione degli operatori che riescono a trovare, tra le decine di pacchi in giacenza pronti ad essere registrati, la valigia delle vacanze della famiglia che stava andando in montagna o la scatola con l’orologio che ha un valore spesso più affettivo che economico. “Un intero apparato insomma – conclude – che in maniera defilata contribuisce fattivamente al funzionamento del sistema e che presto si trasferirà in un nuovo magazzino più funzionale alla lavorazione”.