I Big Data potrebbero essere la chiave di volta nella lotta ai tumori. Così che Innovery, azienda dell’ecosistema Ict e specializzata nell’analisi ed elaborazione di Big Data, ha unito le forze con il CNR per una partnership con aziende e organismi di ricerca coordinati dall’Istituto di chimica biomolecolare del Consiglio nazionale delle ricerche (CNR-Icb) e ha ottenuto un finanziamento attraverso i Fondi Europei di Sviluppo Regionale (Fesr) della Regione Campania per l’elaborazione di una piattaforma tecnologica capace di selezionare piccole molecole naturali di origine marina utilizzabili nella lotta ai tumori come immunoterapici, chemioterapici e per il potenziamento dell’efficacia dei vaccini antitumorali. Negli ultimi decenni, infatti, il progresso scientifico ha apportato importanti e significative conoscenze sulla struttura e sulla funzione delle molecole biologiche e sulla loro alterazione quale causa di molte malattie, come tumori, patologie legate a disordini o disfunzioni del sistema immunitario e malattie degenerative.

Approccio drug discovery
Partendo da queste scoperte, la ricerca scientifica sta esplorando l’utilizzo sempre maggiore dell’Intelligenza artificiale per identificare, tra milioni di molecole, quelle utili per individuare nuovi farmaci e vaccini. In questo contesto, la piattaforma, denominata Advise-Antitumor Drugs and Vaccines from the Sea, si è concentrata sull’individuazione di molecole da utilizzare per la prevenzione e la terapia del melanoma, del mieloma multiplo e del cancro polmonare attraverso il ricorso a un approccio di drug discovery, che sfrutti le potenzialità offerte dai Big Data e dall’Intelligenza artificiale. “La terapia del tumore è stata storicamente legata al tentativo di fermare la crescita cellulare attraverso l’uso di sostanze chimiche o radiazioni che, non distinguendo tra cellule normali e tumorali, danneggiano anche le cellule sane, causando effetti collaterali anche gravi sul paziente. Le nostre ricerche si basano invece sulla capacità di migliorare l’immunità antitumorale dell’ospite, aiutando il nostro organismo a riconoscere ed eliminare solo le cellule tumorali” spiega Angelo Fontana direttore del CNR-Icb. “Per fare ciò, attraverso la piattaforma Advise abbiamo sviluppato un progetto – continua Fontana – per scoprire e validare piccole molecole organiche, derivate o ispirate a prodotti naturali di origine marina, da usare per l’immunoterapia o per lo sviluppo di nuovi modelli di adiuvanti per vaccini antitumorali. In linea di principio, queste molecole potrebbero avere anche altre applicazioni, incluso l’impiego come adiuvanti in vaccini anti-infettivi, che potrebbero essere molto utili in questo periodo storico”.