Mare e laghi, ripartono le Golette di Legambiente

Ripartono domani, 3 luglio, Goletta Verde e Goletta dei Laghi, le due storiche campagne di Legambiente giunte rispettivamente alla 35esima e 16esima edizione. A bordo delle Golette di Legambiente, che riprendono il largo dopo la pausa loro imposta dalla pandemia la scorsa estate, salperanno progetti, iniziative e operazioni di citizen science. Queste puntano a non abbassare la guardia sulla qualità dei mari e dei laghi e sugli abusi che deturpano le coste.

“Non ci fermeremo mai”

“Il motto che accompagnerà le Golette quest’anno è ‘Non ci fermeremo mai” spiega Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente. “Riprendiamo dunque il nostro viaggio, forti di una formula sperimentata la scorsa estate che si è rivelata valore aggiunto delle nostre campagne – aggiunge – il coinvolgimento di centinaia di volontarie e volontari, anche nel 2021 impegnati in prima persona nel campionamento delle acque sui territori, non solo sul fronte della depurazione, ma anche nel monitoraggio di plastiche e microplastiche”.

Circolarità

Per il presidente del Conou (Consorzio nazionale oli usati), Riccardo Piunti, “la difesa dell’ambiente e in particolare del mare e dei laghi rappresenta uno dei capisaldi della nostra azione. Mi piace ricordare che i quantitativi di olio usato raccolti dal nostro Consorzio, in quasi 40 anni di attività, avrebbero inquinato una superficie pari a due volte il Mar Mediterraneo se fossero andati dispersi. Il Consorzio, paradigma di circolarità 100%, è da sempre impegnato nella battaglia per ridurre lo sfruttamento delle risorse naturali del Pianeta, via primaria per contrastare il cambiamento climatico”.

Le microplastiche

Novità di questa edizione: grazie al progetto Life Blue Lakes che viaggerà a bordo di una delle Golette, il protocollo di monitoraggio delle microplastiche messo a punto dai tecnici di Legambiente ed Enea sarà al centro di uno scambio informativo, tra momenti di confronto e studio, con i tecnici delle Arpa nel passaggio sui laghi Maggiore, Garda, Como, Trasimeno e Bracciano. Un’attività di scambio importante, soprattutto dopo l’entrata in vigore, lo scorso 12 gennaio, della nuova direttiva Ue sull’acqua potabile che impone l’estensione del monitoraggio sulla qualità delle acque anche ai bacini lacustri e contempla la ricerca dei cosiddetti inquinanti emergenti, tra cui proprio le microplastiche.