Periferie più inclusive e vivibili con il progetto Creathon di Poste Italiane

Poste Italiane punta sui giovani anche nel 2021 promuovendo percorsi per sviluppare competenze trasversali, per favorire l’orientamento professionale, creando un ponte tra l’azienda e il mondo del lavoro. Si chiama Creathon il nuovo progetto realizzato in collaborazione con l’associazione con Consel Consorzio Elis, che ha visto coinvolti 45 ragazzi, tra cui figli di dipendenti e studenti dei tre istituti scolastici presenti in periferia sul territorio nazionale, nelle città di Cittadella, Roma e Napoli-Scampia, già protagonisti del progetto “#NextGeneration 2021”.

Insieme i giovani si sono messi in gioco per rispondere alla “sfida” lanciata da Poste dal titolo “Nessun grado di separazione” – Come creare un ambiente inclusivo ripensando alla diversità come valore guida”, in linea con l’Agenda 2030, che tra gli obiettivi del piano di sviluppo sostenibile ha anche quello di “Rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, resilienti e sostenibili”.

Riqualificare le periferie

Per alcuni giorni, riuniti in gruppi su piattaforme virtuali, gli studenti hanno cercato di immaginare soluzioni e progetti per la riqualificazione degli spazi dei loro quartieri o di quelli più periferici, per renderli più vivibili e permettere così agli abitanti, e a chi vi transita, di avere un posto di condivisione e socialità dove ritrovarsi. Un modo diverso per avvicinare i ragazzi ai temi della diversità, dell’integrazione e dell’inclusione sociale, valori che Poste sostiene e promuove nella propria mission aziendale.

Ispirati dalla testimonianza di Davide Cerullo

Del progetto ha fatto parte anche Davide Cerullo che con la sua testimonianza ha fornito ai ragazzi un modello di riscatto e rinascita delle periferie. La storia di Davide Cerullo è quella di un ex spacciatore cresciuto alle Vele di Scampia, nono di quattordici figli ed entrato nel giro della camorra a nove anni. Un uomo che tuttavia ha saputo resistere e darsi una seconda possibilità sfuggendo ad un destino già segnato. Oggi infatti Davide è un fotografo, scrittore impegnato soprattutto nel sociale con la sua associazione “L’albero delle Storie”, che contribuisce a riqualificare il quartiere di Scampia restituendo così ai bambini e alle mamme delle Vele la possibilità di avvicinarsi alla terra, agli animali, al gioco.

Progetti innovativi e creativi

Tanta creatività e innovazione nei progetti presentati dai diversi team. Ispirandosi nel nome al libro di Italo Calvino, “Le città invisibili” il team “Alpha” ha presentato il progetto “Eufemia” ipotizzando stand ecosostenibili dove si possono donare vestiti, cibo e beni di prima o seconda necessità, per effettuare corsi di cucina, area dedicate giochi di società, biblioteca. I “Subjective Subject School (SSS)” hanno immaginato una scuola più moderna e aperta con classi 2.0, che sensibilizzi su tematiche sociali e ambientali e che insegni parlare in pubblico. Il gruppo “Spazio Sociale” ha progettato un punto d’incontro all’aperto per i ragazzi per svolgere attività fisiche e letterarie per condividere con storie, passioni e interessi. Il gruppo “Foresta a 380°” va oltre i 360° richiamando l’ecosistema delle foreste, interpretando le periferie come luoghi abbandonati delle città dove le persone possono avvicinarci e stare insieme grazie a corsi di lettura, cinema, giochi, sport e altro.

Ape-Car mobili e stand sociali nei parchi abbandonati 

Al termine dell’iniziativa il team dei giovani dei “12 Girasoli” è stato premiato dalla giuria di Poste Italiane con un progetto originale, che prevede la creazione di spazi inclusivi nelle periferie delle città fragili utilizzando sia delle Ape-Car ecologiche che si muovono in giro per i quartieri di periferia e ognuna con una propria peculiarità (ApeCultura dove ci sarà la possibilità di prendere in prestito dei libri, ApeRitivo dove si ospiteranno personaggi legati al quartiere che hanno storie da raccontare, ApeBaby un asilo mobile per chi non può permettersi baby-sitter per tenere i bimbi per qualche ora)  sia degli spazi inclusivi fissi come dei parchi (con stand fissi centro antiviolenza, servizi sociali, spazio riservato allo sport, musica, ecc.) ed eventi realizzati in loco.