La Spezia, nuova vita per la fontana futurista del palazzo delle Poste

Nuova vita per la fontana del palazzo delle Poste di piazza Verdi a La Spezia. Il ripristino della fontana è un regalo alla città e un valore aggiunto per il palazzo delle Poste che la ospita, progettato dall’architetto Angiolo Mazzoni, edificato nel 1933 e contenente il celebre mosaico degli artisti futuristi Fillia e Prampolini. E così, come si apprende da un articolo pubblicato sul quotidiano Il Secolo XIX, la famosa fontana futurista delle Poste è ora ritornata a zampillare, per la soddisfazione della comunità locale.

Il restauro

La storia della fontana è lunga e significativa: durante l’ultimo conflitto mondiale venne sventrata, per ricavarne un presidio antiaereo dove la popolazione si rifugiava in caso di bombardamenti. Tra pochi giorni tornerà ad essere ammirata – si legge sul Secolo XIX – diventando parte di un percorso artistico che valorizzerà le bellezze architettoniche di La Spezia. Ed è così che la fontana “futurista” di piazza Verdi è stata restaurata, con l’acqua che scende dai quattro getti e che è tornata a riversarsi all’interno dell’ampia vasca posta alla base. Il tutto sarà arricchito da una suggestiva illuminazione, che renderà l’intera struttura decisamente ricca di appeal scenografico. Nei prossimi giorni, l’inaugurazione. Decisivo, per il ripristino della fontana, il contributo di Poste Italiane, che ha stilato un accordo con l’amministrazione comunale spezzina per gli interventi sulla preziosa opera. Prosegue dunque con successo la politica di Poste, orientata a considerare i suoi grandi palazzi postali come inestimabile patrimonio artistico nazionale.

Valorizzazione del territorio

L’intervento di restauro, avviato anche grazie al contributo di Poste Italiane, restituisce la fontana al centro storico cittadino, inserendola nel percorso di recupero e di valorizzazione dei monumenti del territorio. Numerosi sono i palazzi di pregio storico e artistico di cui Poste Italiane è proprietaria. Alcuni di questi edifici sono sotto vincolo delle Soprintendenze ed altri, spiega Poste, custodiscono pregevoli opere d’arte (circa 300 tra mosaici, sculture, dipinti, vetrate e complementi di arredo). Un patrimonio gestito dalla funzione immobiliare dell’azienda, con l’obiettivo di valorizzare, tutelare e conservare i propri beni storici tra edifici, opere d’arte ed arredi.