Due milioni di chili di posta in un anno consegnata nel Bergamasco

Ben 2,3 milioni di chili di sola corrispondenza: è questa la quantità di Posta consegnata in un anno nella bergamasca, divisa nei 14 centri di distribuzione, una quantità pari a 100 tir a pieno carico, ai quali si aggiungono 950.000 pacchi e quasi 4 milioni di corrispondenza raccomandata. Ne riferisce un approfondimento di Bergamo TV, che è andata al centro di smistamento di Bergamo (in via Buttaro) di Poste Italiane.

Il lavoro dei portalettere nel Bergamasco

Pietro Orlando, responsabile del centro, spiega il lavoro quotidiano degli addetti: “I portalettere, ognuno nel suo casellario, ogni giorno smistano la posta – dice –sequenziandola secondo le consegne che deve effettuare nella sua zona di recapito”. I circa 500 portalettere della provincia di Bergamo possono contare su differenti mezzi, che a Bergamo città sono per il 45 percento green: “Tutto questo – spiega Maria Luisa Roggeri, responsabile del recapito della provincia di Bergamo – lo facciamo in tutti i centri di distribuzione, che servono le 403 zone della provincia”.

Carta e penna, nonostante il digitale

Roggeri spiega anche che “nonostante il digitale, non manca chi ancora usa carta e penna e scrivere, per avere qualcosa che rimane”. Il centro di smistamento bergamasco ha ovviamente anche una sezione dedicata alla corrispondenza per così dire “sensibile”, ovvero pacchi e lettere di ingiunzione e pagamento o assicurate. “Una vera organizzazione- dice il servizio – che si affida a servizi sempre più sofisticati come palmari di tracciamento”.

Etichetta la cassetta, arriva la posta

L’ultima parte del servizio è dedicata a spiegare la fatica che fanno i portalettere nel consegnare la posta quando si trovano ad avere a che fare con destinatari il cui nome non è nella cassetta della posta, oltre 1300 complessivamente nei 14 comuni.  La soluzione, come mostra il servizio, sono le etichette adesive da compilare che Poste Italiane sta consegnando alle famiglie nell’ambito del progetto “Etichetta la cassetta”.