Poste Storie e il racconto dell’evoluzione di un Paese

Una storia lunga 160 anni, che è sempre avanzata di pari passo con quella del Paese, contribuendo a scriverne le pagine di ogni giorno. Poste Italiane la racconta nello Spazio Espositivo “Poste Storie”, ospitato all’interno del palazzo dell’ufficio postale di piazza San Silvestro, a Roma, a cui dedica un lungo approfondimento il settimanale “Famiglia Cristiana”. Attraverso Poste gli italiani hanno potuto comunicare a distanza, per esempio col telegrafo, e con i vaglia hanno favorito i trasferimenti di denaro, mentre con i libretti di risparmio hanno messo al sicuro i “tesoretti” delle famiglie.

Il racconto dell’evoluzione di un Paese

“Grandi pannelli ricordano in sintesi le tappe principali della storia di Poste italiane – si legge nell’articolo del settimanale – nate nel 1862 come Regie Poste. Nel 1893 la distribuzione del primo francobollo in cui compare la parola “italiano”, nel 1875 la nascita dei Libretti di risparmio postale, nel 1896 l’avvento del telegrafo senza fili, nel 1917 il primo servizio di posta aerea con un velivolo decollato da Torino. Negli anni della Grande Guerra, le Regie Poste svolgono un ruolo essenziale per mettere in comunicazione i soldati al fronte e le loro famiglie: sono quasi 4 miliardi le lettere e le cartoline postali scambiate dagli italiani durante la Prima guerra mondiale”. Proprio all’interno dei locali della mostra si possono ammirare quattro esempi di uffici di posta militare da campo trasportabili.

I grandi architetti e Poste Italiane

Negli anni del Fascismo, sono molti gli architetti e gli artisti che lasciano la loro firma nelle decorazioni degli uffici postali. “Nel palazzo delle Poste de La Spezia – ricorda l’articolo – si ammirano i mosaici futuristi di Enrico Prampolini, a Palermo i dipinti di Benedetta Cappa Marinetti, moglie di Filippo Tommaso, l’inventore del Futurismo. Nel palazzo delle Poste di Bergamo spicca no invece i dipinti del pittore Mario Sironi”.

I grandi della tv e del cinema per Poste Italiane

“Nel Dopoguerra – continua Famiglia Cristiana – e negli anni del boom economico le Poste italiane aumentano i loro servizi. Nel 1967 nasce il Codice di avviamento postale (Cap), che suddivide le città in zone e velocizza il servizio di recapito”.  Ma c’è spazio anche per ricordare i tanti grandi nomi dello spettacolo che hanno realizzato spot per la Rai, visibili attraverso l’archivio storico: Gianni Boncompagni, Raffaella Carrà, Gianni Morandi, Sylva Koscina, Corrado, Gino Bramieri e Ugo Tognazzi, ma anche – fra i più divertenti – la campionessa di tennis Lea Pericoli e Mike Bongiorno nei panni di un marito maggiordomo.

Il lavoro dei portalettere a Poste Storie

Lo Spazio espositivo Poste Storie racconta anche il lavoro dei portalettere (una volta postiglioni) impegnati nelle consegne della corrispondenza con le biciclette, poi gli scooter e, negli ultimi tempi, gli ecologici mezzi elettrici. Fra loro anche Angela, mamma di Felice Gimondi e portalettere nel comune bergamasco di Sedrina, dove consegnava la posta in bicicletta e che nella mostra è ritratta in foto assieme al giovanissimo futuro asso delle due ruote.

I nuovi servizi di Poste Italiane per il Paese

“Con il nuovo millennio – spiega poi l’articolo – i servizi ai cittadini di Poste Italiane si ampliano sempre di più: conti correnti BancoPosta, la carta Postepay, la Sim mobile, lo Spid. Anche le cassette rosse che dal 1961 fanno parte del decoro urbano delle città italiane oggi diventano digitali e connesse. L’azienda ha lanciato il progetto Smart Letterbox, o cassette di impostazione intelligenti, strumenti in grado di registrare e trasmettere dati sull’ambiente e sulle condizioni meteorologiche attraverso sensori che rilevano temperatura, pressione atmosferica e qualità dell’aria. Alcune sono inoltre dotate di uno schermo capace di veicolare comunicazioni di pubblica utilità. Entro il 2025 saranno 11.000 le cassette di impostazione Smart e la metà saranno presenti nei piccoli Comuni”.

Del Fante e l’Azienda a impatto zero

Di spalla all’articolo principale, su Famiglia Cristiana si trova un approfondimento dedicato al grande impegno di Poste Italiane per la riduzione dell’impatto ambientale. “In linea con gli obiettivi dell’Accordo sul clima di Parigi del 2015 e con il New Green Deal adottato dalla Commissione europea nel 2019 – viene ricordato dal settimanale – Poste Italiane si è impegnata a ridurre del 30% le emissioni totali del gruppo entro il 2025, a installare circa seimila colonnine di ricarica per mezzi elettrici e a raggiungere la carbon neutrality entro il 2030, in anticipo rispetto alla tempistica definita dall’Unione europea. Già oggi il 98% del fabbisogno di energia elettrica del gruppo proviene da fonti 100% rinnovabili certificate con garanzia di origine. Attualmente Poste Italiane distribuisce servizi a domicilio ai cittadini attraverso la più grande flotta aziendale del Paese. L’obiettivo è sostituire l’intera flotta e arrivare a 28.000 veicoli a ridotto impatto ambientale diminuendo del 40% le emissioni inquinanti”. Vengono infine ricordate le parole dell’Ad di Poste Italiane, Matteo Del Fante: “Continueremo a costruire e usare le energie rinnovabili per alimentare tutti i nostri centri di smistamento, le nostre fabbriche, i nostri uffici e gli uffici postali. Stiamo diventando a impatto zero”.

L’impegno nei piccoli comuni

Infine, una nota relativa all’impegno di Poste Italiane nei piccoli comuni: “Grazie anche alle sollecitazioni arrivate dalle comunità locali – conclude l’articolo – l’azienda ha deciso di investire sulla rete periferica, coinvolgendo gli enti locali. Ne sono seguite operazioni quali l’abbattimento delle barriere architettoniche, connessioni internet gratuite e il potenziamento degli uffici postali rispetto alle stagionalità, oltreché un miglioramento dei rapporti con il Terzo settore”.