piccoli comuni poste

La capillarità di Poste Italiane, con la presenza anche nei Piccoli Comuni e la sfida del digitale sono gli argomenti del Dossier Poste pubblicato dal quotidiano livornese Il Tirreno.

Unire l’Italia

L’approfondimento cita le parole dell’Ad Matteo Del Fante: “Crediamo che tra i nuovi temi strutturali e sociali ci sia quello della tenuta delle realtà urbane più piccole e siamo rimasti tra gli ultimi in questi luoghi a volte spopolati. Abbiamo deciso di dare un segnale chiaro perché crediamo che nei Piccoli Comuni ci sia il diritto di fare impresa, di avere servizi e di avere un centro di gravità per tutti i cittadini”. Parole che suonano come una sorta di manifesto della filosofia che muove Poste Italiane, presidio della storia italiana a 160 anni dalla nascita delle Regie Poste. Uno dei presidi di quel paese, sottolinea Il Tirreno, fatto della ricchezza di tanti Comuni, di borghi pieni di storia e arte, di luoghi agganciati allo sviluppo dell’unità del Paese. L’unità d’Italia si è fatta anche con le Poste.

Rafforzamento degli sportelli

I Piccoli Comuni sono la forza di Poste Italiane. Dal 2018, passando anche per il lockdown, Poste italiane ha continuato il percorso di crescita, con la collaborazione dei sindaci, rafforzando la sua presenza nei Piccoli Comuni. La Toscana ovviamente fa la sua parte in questo senso. L’articolo ricorda anche che il progetto di rafforzamento degli sportelli postali si inquadra nel più ampio piano di sviluppo ESG di Poste Italiane teso a costruire una costante integrazione tra esigenze della collettività e obiettivi aziendali.

L’impegno delle persone

Obiettivi possibili da raggiungere grazie all’impegno quotidiano degli uomini e delle donne che lavorano in Poste italiane. Come evidenziato dal Condirettore Generale Giuseppe Lasco, “i nostri dipendenti sono la dimostrazione di quello che è stata Poste italiane durante la pandemia. Virtualmente vorremmo premiare tutti i colleghi sul territorio, che nel periodo più buio hanno dimostrato con orgoglio e senso del dovere di rispondere presente all’appello dell’azienda, continuando a erogare i servizi”.

I numeri di Poste nei Comuni

Il Tirreno ripercorre poi il cammino che Poste Italiane ha fatto dall’invio della prima cartolina, nel 1874, ad oggi che la corrispondenza e gli acquisti fanno i conti col digitale: oggi, si legge, i termini sono “smart”, “compatibilità ambientale” e “governance”, con l’impegno di valorizzare sempre di più la fiducia che gli italiani ripongono nelle Poste. Solo di buoni postali e conti correnti, Poste italiane oggi detiene 350 miliardi di euro che sono i risparmi di milioni di cittadini. La nuova immagine di Poste Italiane è ben rappresentata dallo slogan “Insieme ai Piccoli Comuni, continuiamo a pensare in grande”.

I dati sui Piccoli Comuni

E i numeri aggiornati al 2021 parlano da soli: 5.692 spot wi-fi gratuiti per tutta Italia, 1.559 nuovi Atm- Bancomat in 1.536 Comuni, 2.645 Comuni serviti dalla nuova flotta green di mezzi, a basso e zero impatto ambientale. E, ancora: 1.104 barriere architettoniche eliminate negli uffici postali di 1.041 Comuni, 303 cassette postali Smart installate in 232 Comuni, 11.962 nuove cassette postali in 5.296 Comuni e una direzione di Poste italiane dedicata ai Piccoli centri che i Comuni possono contattare a PiccoliComuni@posteitaliane.it.

Il ruolo degli ATM

Non solo: nei 254 Piccoli Comuni senza ufficio postale, nell’arco dell’ultimo anno, sono stati installati gli ATM per il prelievo automatico di denaro. E si ricorda che in oltre 3.500 Piccoli Comuni senza sportello bancomat, ma con la presenza di un ufficio postale, le amministrazioni potranno fare richiesta per l’installazione di un Atm-bancomat. Richiesta che sarà valutata nel piano industriale dell’azienda; basta presentare la richiesta.

Cassette smart

Inoltre, viene ricordato come entro fine anno, l’azienda è impegnata a installare in tutta Italia ben 11.000 cassette postali smart, delle la metà nei Piccoli Comuni. Dotate di una particolare tecnologia, le cassette smart saranno in grado di verificare la presenza effettiva di corrispondenza, rileveranno dati ambientali (temperatura, umidità, inquinamento) e offriranno spazio digitale per informazioni utili ai Comuni.

Punto Poste Da Te

Oltre a questo, viene ricordato il progetto “Punto Poste Da Te per i Piccoli Comuni”, che prevede nei centri senza ufficio postale o aperto a giorni alterni, il posizionamento di uno speciale locker multiservizi, accessibile spesso negli spazi di un municipio: è qui che, come un normale sportello, i residenti di un piccolo borgo possono rivolgersi per ritirare pacchi e corrispondenza a firma, spedire pacchi, pagare i bollettini, ricaricare Sim telefoniche e carte prepagate Postepay.

La sfida (vinta) del digitale

Poste Italiane ora è impegnata anche nella digitalizzazione pure dei Piccoli centri, come nel resto del Paese. L’esempio citato è quello di Postepay, sul mercato delle carte prepagate, o alla registrazione dello Spid: più dell’80% degli oltre 30 milioni di italiani registrati finora con l’identità digitale – sottolinea l’articolo – passano da Posteld, la soluzione di Poste che permette di accedere con un nome utente e una password unica a tutti i servizi online della pubblica amministrazione, dai fornitori di servizi privati che espongono il logo Spid ai servizi abilitati da Poste.