pagamenti digitali

Anche dopo la fine della pandemia Covid prosegue, in Italia, la crescita dei pagamenti digitali sia online sia con carte con un balzo di quelle contactless. È quanto emerge dai dati elaborati dall’Abi durante un seminario sul tema secondo cui nel primo semestre i pagamenti sono saliti del 22% dopo l’aumento del 24% nel 2021. Le carte contactless registrano un balzo del 49% e gli smartphone e i bracciali addirittura del 139%. Malgrado il nostro paese sia ancora nella fascia bassa a livello europeo nell’alternativa al contante, l’incremento degli ultimi due anni è superiore a quello della media Ue.

La classifica europea

Nel 2021, sottolinea l’Abi, il nostro paese era terz’ultimo in Europa per numero di operazioni pro-capite con strumenti elettronici di pagamento prima di Bulgaria e Romania (168 operazioni contro la media di 333 dell’area euro). Un ritardo dovuto non solo ai temi fiscali ma anche ad “abitudini e aspetti culturali” dei clienti anche se appunto si nota una inversione di tendenza dovuta al Covid e alle misure come il cashback. Il minor utilizzo “non dipende dai divari della diffusione delle carte o del numero di pos” spiega l’Abi secondo cui nel nostro paese vi sono 1,5 carte pro capite contro la media euro di 1,9 e 70 pos ogni mille abitanti contro una media di 39.

Sicurezza prioritaria

Il maggior ricorso ai pagamenti digitali e all’home banking sta inoltre portando le banche a investire sempre più in sicurezza. La spesa del settore ha superato i 350 milioni di euro e il 91% degli istituti ne prevede un aumento. L’Abi sottolinea comunque come le transazioni anomale siano scese del 40% nel 2022 anche se il controvalore resta più alto rispetto al periodo pre-pandemia.