L’Ad Del Fante a Fortune: “Abbiamo completato la trasformazione, oggi Poste è un’azienda-piattaforma”

Matteo Del Fante, Amministratore Delegato di Poste Italiane, è stato eletto, l’anno passato, Businessperson of the year da Fortune Italia. La strategia dell’Ad per Poste Italiane era quella di arrivare ad avere una società multi-piattaforma, impegnata ancora su corrispondenza e pacchi, ma sempre più attiva anche nei pagamenti, nella logistica, addirittura nell’energia. Dopo un anno, Poste ha raggiunto i suoi obiettivi, come racconta lo stesso Del Fante in un’intervista a Fortune.

I risultati dell’AD Del Fante

Nel terzo trimestre del 2022 – spiega Del Fante al magazine – Poste Italiane ha ottenuto un risultato operativo in crescita del 17% rispetto al terzo trimestre dell’anno precedente, raggiungendo con 2,1 miliardi di euro il risultato dei primi nove mesi più alto di sempre”. Anche per il fine anno le previsioni sono ottimistiche: “Abbiamo innalzato il nostro obiettivo stimando una crescita dell’utile operativo a 2,3 mld di euro, rispetto ai 2 mld previsti inizialmente. Ciò è stato possibile grazie al continuo slancio alla crescita del business in tutte le divisioni del Gruppo e allo sviluppo del piano industriale 24SI Plus”. “La divisione `Corrispondenza, pacchi e distribuzione’- aggiunge – ha recuperato volumi e ridotto i costi, contribuendo per il terzo trimestre consecutivo a un risultato operativo positivo, nonostante il difficile contesto di mercato”.

Il progetto Polis

Nel corso dell’intervista si è parlato anche del progetto Polis, i cui primi tre prototipi “vedranno a breve la luce a Fara in Sabina (Ri), Campagnano di Roma e San Felice Circeo (Lt)”. Inoltre, entro marzo 2023 “saranno pronti 18 sportelli unici finanziati con 20 min di euro di risorse proprie”. Grazie a Polis, “gli uffici postali diventeranno anche sportello digitale unico della pubblica amministrazione dove si potranno richiedere, tra l’altro, carte d’identità elettroniche, passaporti, modelli Isee, documenti fiscali, catastali, pensionistici e certificati giudiziari”. Un progetto che “coinvolgerà quasi 7.000 uffici postali di Comuni con meno di 15mila abitanti” e che ha portato Poste Italiane a essere “la prima azienda italiana ad avere avuto l’ok dalla Commissione europea per il finanziamento di un progetto con i fondi del Pnrr”. Va ricordato anche che “in Italia ci sono circa 11 milioni di persone, di cui 6 milioni over 65, che vivono nei centri più piccoli e fanno più fatica, di altri a ottenere anche un semplice certificato. Noi possiamo garantire ai residenti in quei Comuni un aiuto concreto e un servizio efficiente che gli permetterà di risparmiare tempo e denaro”.

Una “platform company”

La strategia di Poste, spiega l’Ad, “prosegue con successo di pari passo con l’esecuzione del piano 24SI Plus, che consolida ulteriormente la nostra leadership come platform company”. In questo fondamentali sono le varie acquisizioni, come quella di Lis, che “ha aggiunto una nuova piattaforma di pagamenti che ci ha permesso di ampliare la nostra rete con 55mila nuovi punti di contatto” e che Poste si impegna a valorizzare all’interno del gruppo, “con l’obiettivo di consolidare la leadership di PostePay nel business dei pagamenti e nell’ecosistema dei servizi digitali”. Inoltre, Poste ha lanciato “i nuovi servizi di connessione con la fibra ed entro i primi mesi del 2023 entreremo nel mercato dell’energia con un’offerta retail per luce e gas, dopo gli ottimi risultati del lancio riservato ai dipendenti del Gruppo, con oltre 40mila contratti”. Altro settore a cui Poste si sta avvicinando è quello farmaceutico, con l’acquisizione di Plurima, operazione in linea con “la nostra strategia per diventare un operatore logistico ad ampio raggio”.

L’importanza della ricerca

Sulle pagine di Fortune Del Fante affronta anche la questione degli investimenti in ricerca e sviluppo, sottolineando come, in questo periodo “l’open innovation diventa un supporto fondamentale per chi fa innovazione e può aiutare in momenti di incertezza come quelli attuali”. Poste, inoltre, “prosegue la sua politica di open innovation e di crescita inorganica, con l’acquisizione o la partecipazione maggioritaria in alcune tra le aziende e le startup più innovative, come dimostra la recente acquisizione della quota di maggioranza di AgileLab”.

Il ritorno dei cervelli

Per quanto riguarda il fabbisogno interno, Poste necessita di circa “500 figure professionali specializzate”: per questo “oltre al consueto serbatoio rappresentato dalle Università e dallo scouting sulle startup più innovative, Poste Italiane sta attuando anche una politica, di ‘reshoring’. In sostanza, stiamo assumendo, e quindi riportando a casa, diversi ‘cervelli’ emigrati per lavoro tra le aziende e le startup in Europa e America, con il doppio risultato di colmare le posizioni vacanti e far rientrare talenti italiani”.

L’impegno per la sostenibilità

Si parla anche di sostenibilità, che, per Poste, rappresenta “il risultato della efficace applicazione delle strategie di mercato e dei i migliori strumenti di business, integrati con i principi Esg”. “Quasi un terzo dei 3,1 mld di investimenti stanziati con il nuovo piano industriale – specifica Del Fante – è destinato alla sostenibilità e stiamo compiendo progressivamente tutti i passi che ci stanno permettendo di ottenere una crescita responsabile, accompagnando il percorso di sostenibilità e di integrità sociale dell’Italia. La strategia è strutturata su otto pilastri e allineata pienamente agli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite”. Una strategia che ha portato Poste a essere inclusa nel ranking Change the World di Fortune e a “entrare nei più prestigiosi indici del settore al mondo e di essere certificata dalle migliori agenzie di rating in quasi tutte le aree di confronto sostenibile”.