Le cassette postali: il simbolo che tiene insieme la storia di Poste e dell’Italia

“Poste Storie”, lo spazio espositivo di Piazza San Silvestro a Roma, rappresenta un emozionante viaggio nella storia di una grande azienda italiana, conosciuta anche grazie ad alcuni suoi simboli iconici, che l’hanno sempre resa riconoscibile agli occhi delle persone. La cassetta postale rappresenta senza dubbio uno dei simboli che tiene insieme la storia di questa grande realtà. Il percorso che fa da sfondo allo spazio multimediale allestito da Poste è dunque ricco di riferimenti all’amata cassetta postale, con tanto di esposizione di alcuni esemplari entrati nella storia.

La nascita della cassetta postale

Dall’Ottocento, se ne sono viste di tutti i colori: rosse, gialle, verdi, grigie. Sono le cassette postali, che nel tempo hanno cambiato forme e dimensioni. A “Poste Storie” è possibile ammirarle in tutto il loro fascino. Nei primi anni di Poste Italiane, il tasso di analfabetismo del Paese è talmente alto che a saper leggere e scrivere sono davvero in pochi. Non era dunque necessario che le cassette fossero di grandi dimensioni. Ma sono comunque presenti in tutti quei luoghi in cui è possibile scrivere, anche quelli più particolari, come sui piroscafi o negli alberghi. Le cassette di impostazione più conosciute sono quelle pesanti, in ghisa. Tuttavia, se ne trovano anche di decisamente più piccole, dotate di maniglia, facilmente trasportabili e sostituibili. Sono pensate per essere utilizzate nei posti più diversi. Sul retro, sono provviste di un gancio che consente di collocarle sul ponte di una nave, nella hall di un albergo e persino sulle fiancate di autobus, tram e treni. Nel 1886 la Direzione Generale delle Poste stipula un contratto con l’officina Meccanica di Ettore Calzone per produrre 100 cassette mobili “da collocarsi nelle varie stazioni delle principali linee ferroviarie del Regno”.

L’evoluzione della cassetta postale

Queste cassette venivano svuotate o sostituite durante le fermate del treno o nelle tappe di attracco dei piroscafi e la posta era subito smistata e incanalata verso le varie destinazioni. Una piccola cassetta, dunque, basta per racchiudere i pensieri, le emozioni, le parole degli italiani. Durante la Prima Guerra Mondiale le Regie Poste svolgono un ruolo essenziale nel recapito delle lettere dal fronte. Nel secondo dopoguerra, invece, con l’aumento del livello di alfabetizzazione e con l’avvento del boom economico, le cassette di impostazione, come testimoniato nello spazio espositivo di “Poste Storie”, diventano sempre più piene e provviste di un’unica feritoia. Le cassette sono ora specializzate per tipologia di invio: sono rosse, ma anche blu e gialle, quelle dedicate rispettivamente alla posta aerea e a quella pneumatica. Tra sport e spettacolo, eccoci poi alle cassette postali delle Olimpiadi di Roma 1960, che sul davanti avevano applicata la piantina della maratona. Dal 1961 nelle principali città italiane fanno la loro comparsa le cassette a due feritoie, una per la corrispondenza rivolta verso la stessa città e una per quella diretta per fuori città di spedizione.

Nasce oggi la cassetta smart

E, arrivati ai giorni nostri, ecco la nascita delle cassette postali smart. Dotate di schermo informativo, sono capaci di veicolare i dati ambientali registrati e fornire comunicazioni di pubblica utilità. Oltre a restituire lo splendore del tipico colore rosso fiammante alle storiche cassette che dal 1961 arredano le nostre città, le nuove cassette “Smart” sono dunque in grado di fornire numerose informazioni ai cittadini.