Roma, 12 mar – Italia terz’ultima in Europa sul tasso di fertilità femminile: con appena 1,32 figli per donna nel 2017, lo stesso livello di Cipro, e con valori più bassi che si registrano solo a Malta (1,26) e in Spagna (1,31). Questo in una Unione europea in cui le nascite risultano in calo, a 5 milioni 75 mila nel 2017 dai 5 milioni 148 mila del 2016, mentre il tasso di fertilità si è limato a 1,59 figli per donna, da 1,60 dell’anno precedente.

A fornire i dati è Eurostat, l’ente di statistica comunitario che ricorda come il livello ritenuto sufficiente a garantire la sostituzione della popolazione è un tasso di fertilità di 2,1 bambini per donna.

Un altro elemento che caratterizza la natalità in Italia è che tra le donne che fanno bambini oltre una su due diventa mamma solo dopo i 30 anni: nel 54,2 per cento dei casi ha tra 30 e 39 anni. In media nell’Ue invece questa quota è del 43 per cento e la maggioranza delle donne, il 49 per cento, ha il primo figlio tra 20 e 29 anni.

Ad ogni modo in un caso su tre il primo figlio viene partorito dalle donne in Italia tra 20 e 29 anni. In un altro 7,3 per cento di casi dopo i 40 anni mentre la quota più marginale, l’1,6 per cento, arriva prima dei 20 anni della mamma. La percentuale italiana di mamme ultra 40enni al primo figlio è superata solo dalla Spagna, con un 7,4 per cento.
All’opposto la maggior percentuale di mamme oprecoci, under 20m si registra in Romania (13,9%), seguita da Bulgaria (13,8%) e Ungheria (9,9%).

Degli oltre 5 milioni di nascite dell’Ue nel 2017, 458 mila si sono verificate in Italia. Al top la Germania, con 784 mila nuovi nati, seguita dalla Francia con 770 mila ma un tasso di fertilità che svetta su tutti con 1,9 figli per donna. Seguono Svezia (1,78), Irlanda (1,77) e Danimarca (1,75). Mentre per numero di nascite davanti all’Italia si piazza il Regno Unito con 754 mila nuovi nati, e alle spalle della Penisola la Polonia con 401 mila nascite sopravanza la Spagna con 391 mila nuovi nati.