Milano, 4 giu – Nonostante l’Open Banking non sia ancora maturo, il settore dei servizi finanziari sta entrando in una nuova fase di innovazione denominata “Open X” e che richiederà una più profonda collaborazione e specializzazione. E’ quanto emerge dall’edizione 2019 del World FinTech Report, pubblicato da Capgemini ed Efma.

Il WFTR 2019 identifica una duplice sfida: da un lato le FinTech faticano a portare le proprie operazioni su scala, dall’altro la collaborazione tra banche e FinTech è in una fase di stallo. Di conseguenza, gli operatori del settore stanno cercando di andare oltre l’Open Banking e dirigersi verso l’Open X, ovvero una forma di collaborazione più efficace e strutturata, facilitata dalla standardizzazione delle Application Program Interface (API) e da insight condivisi relativi ai dati dei clienti. L’era dell’Open X creerà un mercato integrato, con ruoli specializzati per ogni player che consentirà uno scambio continuo di dati e servizi, migliorando l’esperienza del cliente e accelerando l’innovazione di prodotto.

L’Open X porterà il settore dei servizi finanziari verso un ecosistema o un mercato condiviso, in cui reintrodurre una nuova aggregazione di prodotti e servizi, e nel quale sia le banche che le FinTech rivalutino la propria strategia di innovazione e di servizio ai clienti. “I risultati del report non potrebbero essere più chiari: la collaborazione sarà la base del futuro dei servizi finanziari”, ha affermato Vincent Bastid, Secretary General di Efma. “Nell’era dell’Open X, i player dell’ecosistema dovranno lavorare insieme in modo più efficace rispetto al passato. Solo abbracciando la collaborazione e nuovi ruoli specialistici, sia le banche che le FinTech potranno crescere e servire al meglio i loro clienti. E’ chiaro che esistono ancora molte barriere alla collaborazione e c’è un’urgente necessità di superarle per poterne beneficiare tutti”.

I timori legati a privacy, sicurezza e collaborazione, tuttavia, possono rallentare i progressi. Se da un lato banche e FinTech affermano di aver compreso l’importanza della collaborazione, le preoccupazioni relative a privacy e sicurezza non sono affatto svanite. La maggior parte degli intervistati del settore bancario, quando è stato chiesto loro quali fossero le fonti di preoccupazione in merito all’Open Banking, ha indicato la sicurezza dei dati (76%), la privacy dei clienti (76%) e la perdita di controllo dei dati dei clienti (63%). Anche se le FinTech hanno mostrato un atteggiamento più ottimista nei confronti dell’Open Banking, il 50% ha comunque espresso timori sulla sicurezza e sulla privacy e il 38% sulla perdita di controllo dei dati dei clienti.