Roma, 5 lug – Nuovi strumenti per la lotta al bagarinaggio, anche online. Il Garante per la protezione dei dati personali ha dato il via libera allo schema di provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle Entrate che individua le caratteristiche tecniche per la realizzazione di sistemi informatici che consentano la vendita di biglietti nominativi attraverso biglietterie automatizzate su Internet.

Nell’ambito del contrasto al fenomeno del cosiddetto secondary ticketing, la legge di bilancio 2019 ha previsto che, a partire dal 1 luglio, i biglietti di accesso a spettacoli in impianti con capienza superiore a 5 mila spettatori debbano essere nominativi e che l’accesso all’area dello spettacolo sia subordinato al riconoscimento personale, attraverso controlli e meccanismi efficaci di verifica dell’identità dei partecipanti all’evento, compresi i minorenni. La stessa legge di bilancio prevede che tali biglietti nominativi siano rimessi in vendita anche attraverso i siti internet di rivendita primari, i box office autorizzati o i siti ufficiali dell’evento consentendo gratuitamente la variazione del nominativo.

Una segnalazione presentata al Garante, oltre all’omessa consultazione dell’Autorità sulla legge, prevista dal Regolamento UE, aveva lamentato il mancato rispetto del principio di proporzionalità e di minimizzazione dei dati della legge di bilancio. Nel dare il suo parere, il Garante, pur rilevando la mancata consultazione da parte del legislatore, ha tuttavia ritenuto il trattamento dei dati personali previsto dalle nuove disposizioni proporzionato rispetto ai fini perseguiti con le nuove misure, e cioè il contrasto all’elusione e all’evasione fiscale, la tutela dei consumatori e la garanzia dell’ordine pubblico.

Nelle interlocuzioni con l’Ufficio del Garante, l’Agenzia ha dato conto di tutte le garanzie introdotte per assicurare un trattamento di dati lecito, corretto e trasparente nei confronti degli interessati, con adeguate tutele a protezione dei dati, anche con riguardo all’utilizzo dello SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale).