Roma, 30 lug  – Via libera dalla Commissione europea all’equivalenza in relazione agli indici di riferimento finanziari amministrati in Australia e Singapore. Bruxelles ha riconosciuto che sono soggetti a requisiti giuridici vincolanti analoghi a quelli fissati dalle normative comunitarie.

Separatamente, lunedì scorso, la Commissione ha esteso le decisioni di equivalenza esistenti nel settore delle agenzie di rating del credito a Hong-Kong, Giappone, Messico e Stati Uniti. Allo stesso tempo, ha per la prima volta abrogato le decisioni esistenti riguardanti Argentina, Australia, Brasile, Canada e Singapore, in quanto tali giurisdizioni non sono più in grado di soddisfare le norme stabilite dal regolamento Ue relativo alle agenzie di rating del credito dopo la sua modifica nel 2013.

I suddetti Paesi, infatti, hanno deciso di non attuare i necessari adeguamenti legislativi tenuto conto della limitata portata delle attività da coprire.

La Commissione europea ha poi stilato un bilancio del suo approccio globale in materia di equivalenza nel settore dei servizi finanziari. Negli ultimi anni il sistema è diventato un importante strumento di promozione dell’integrazione dei mercati finanziari globali e della cooperazione con le autorità dei paesi terzi.

L’Ue valuta il contesto politico generale e la misura in cui i regimi normativi di un determinato paese terzo producono risultati equivalenti a quelli delle proprie norme. Le decisioni positive in materia di equivalenza sono misure unilaterali della Commissione che consentono alle autorità dell’Ue di fare affidamento sulle norme e sulla vigilanza dei paesi terzi, dando la possibilità ai partecipanti al mercato provenienti da paesi terzi che operano nell’Ue di conformarsi ad un unico insieme di norme.

La Commissione ha finora adottato oltre 280 decisioni di equivalenza riguardanti oltre 30 paesi. “Il sistema di equivalenza è uno dei principali strumenti a nostra disposizione per interagire con i paesi terzi nel settore dei servizi finanziari. È vantaggioso per entrambe le parti perché permette all’Ue di intrattenere una solida cooperazione con i partner e di aprire i mercati agli operatori non Ue – ha commentato Valdis Dombrovskis, vicepresidente della Commissione responsabile per l’euro – potendo a nostra volta avere accesso ai mercati di paesi terzi. La nostra politica in materia di equivalenza si è finora dimostrata efficace e ora abbiamo stabilito norme ancora migliori per realizzare i nostri obiettivi”.

La comunicazione illustra l’approccio globale e i recenti miglioramenti legislativi dell’Ue riguardanti le modalità con cui la Commissione concede l’equivalenza ai paesi terzi. Descrive anche il modo in cui la Commissione e le autorità europee di vigilanza monitorano la situazione in detti paesi dopo l’adozione delle decisioni di equivalenza, per accertarsi che essi continuino a conseguire gli obiettivi Ue e a preservare la stabilità finanziaria, la protezione degli investitori, l’integrità del mercato e la parità di condizioni.