Roma, 9 ago – Cresce la percezione positiva sull’Unione europea da parte dei cittadini in tutti i settori, dall’economia allo stato della democrazia. A dirlo una recente indagine Eurobarometro pubblicata dalla commissione europea. Si tratta secondo Bruxelles dei risultati migliori registrati dal giugno 2014 e si è svolta dopo le elezioni europee, tra il 7 giugno e il 1 luglio 2019 in tutti i 28 paesi dell’UE e in 5 paesi candidati.

Tra i risultati principali spiccano il sostegno record all’euro e il fatto che i cambiamenti climatici siano diventati la seconda preoccupazione principale a livello di Ue, dopo l’immigrazione.

La fiducia nell’Ue dunque ha raggiunto il suo livello massimo dal 2014 e rimane più elevata rispetto alla fiducia nei governi o nei parlamenti nazionali. E’ aumentata in 20 Stati membri e le percentuali più elevate si sono registrate in Lituania (72%), Danimarca (68%) ed Estonia (60%).

La maggioranza degli europei è ottimista sul futuro dell’Ue (61%, +3 punti percentuali), mentre solo il 34% (-3) è pessimista. Il 55% degli europei si dichiara soddisfatto del funzionamento della democrazia nell’Ue: si tratta della percentuale più elevata dall’autunno del 2004 (+5 punti percentuali dall’autunno 2018; +11 dalla primavera 2014), mentre il numero dei “non soddisfatti” è diminuito di 5 punti percentuali, scendendo così al 36%.

Il sostegno all’Unione economica e monetaria e all’euro raggiunge un nuovo livello record, con oltre tre quarti dei rispondenti (76%, +1 punto percentuale; +9 dalla primavera del 2014) nella zona euro a favore della moneta unica dell’Ue. In tutta l’Ue il sostegno all’euro si attesta stabilmente al 62%.

Prevalgono le opinioni positive sulla situazione delle economie nazionali (con il 49% che giudica la situazione buona e il 47% che la giudica negativa). La maggioranza dei rispondenti in 17 Stati membri (16 nell’autunno 2018) afferma che la situazione economica nazionale è buona. Il Lussemburgo (94%), la Danimarca (91%) e i Paesi Bassi (90%) sono i paesi che presentano le percentuali più elevate. Le percentuali più basse di opinioni positive si osservano in Grecia (7%), Croazia e Bulgaria (per entrambe il 20%), Italia (22%), Spagna (26%) e Francia (29%).

L’immigrazione resta la preoccupazione principale a livello di Ue e compare nel 34% delle risposte, nonostante il forte calo (-6 punti percentuali dall’autunno 2018). I cambiamenti climatici, che nell’autunno del 2018 si collocavano al quinto posto, sono ora la seconda preoccupazione principale dopo aver subito un’impennata (+6 dall’autunno 2018).