Roma, 3 set – Vigilia di apertura delle scuole, ma non per tutti. Sono infatti oltre 1 milione le bambine e i bambini tra zero e tre anni esclusi dagli asili nido. Un’impossibilità dettata da motivi diversi: per scelta delle famiglie ma, soprattutto, perché ‘respinti’. E’ quanto emerge da una elaborazione della Fp Cgil Nazionale, condotta sui dati Istat relativi all’offerta comunale di asili nido e altri servizi socio-educativi per la prima infanzia in parallelo con le rilevazioni della banca dati I.Stat.

Il sindacato fa notare come l’Istat abbia censito, sull’intero territorio nazionale, per l’anno scolastico 2016-2017, 13.147 servizi socio-educativi per l’infanzia, tra pubblici e privati, di cui 11.017 sono asili nido. Una mole tale da coprire nel complesso circa 354mila bambine e bambini, in poco più della metà dei casi allocati in posti pubblici, e di cui 320 mila nei nidi. Numeri che corrispondono al 24% del potenziale bacino di utenza, ovvero 24 posti ogni 100 bambini, ancora ben al di sotto da quel 33% fissato dall’Unione Europea nella strategia di Lisbona che prevedeva entro il 2010 una copertura pari al 33%.

La stima di oltre 1 milione di bambine e bambini senza ‘diritto d’asilo’, fatta sugli ultimi dati della banca dati I.Stat, si rileva dal totale dei bambini tra 0 e 3 anni presenti sul territorio nazionale nel 2016, ovvero 1.492.020. Nel dettaglio tra 0 e 1 anno erano 479.611; tra 1 e 2 anni 500.649; infine tra 2 e 3 anni 511.760. Essendo i posti disponibili tra nidi pubblici e privati 320.286, le bambine e i bambini senza un posto, fuori dal circuito nidi, sono oltre un milione, per la precisione 1.171.724.

La percentuale di copertura del 24%, come emerge dai dati, è frutto di un territorio molto frastagliato in termini di offerta dei servizi. Netta la divisione tra Nord e Sud, così come tra i capoluoghi di provincia e i comuni più piccoli. In diverse ragioni del Centro-nord, segnala l’Istat, il parametro del 33% è ampiamente superato (Valle d’Aosta, Emilia Romagna, Toscana, Provincia di Trento) o prossimo ad essere raggiunto. Nel Mezzogiorno si è ancora molto lontani: in Abruzzo, Molise e Sardegna i posti privati e pubblici superano il 20% delle bambine e dei bambini sotto i tre anni, nelle altre regioni non si raggiunge il 15%. Guardando ai due estremi, i posti variano da un minimo del 7,6% di copertura in Campania a un massimo del 44,7% in Valle D’Aosta.